Gli importi pensionistici stanno per subire dei cambiamenti. Con la mensilità di luglio qualcuno potrebbe esultare.
La mensilità pensionistica di luglio si avvicina e la cosa non può che fare piacere ai percettori di tutte le pensioni INPS. Questo perché a luglio gli assegni delle pensioni sono generalmente più alti del normale, e quest’anno per alcuni lo sono anche di più.
Tutti i percettori di prestazioni pensionistiche INPS sanno che a luglio gli importi sono più alti. Il motivo è da ricercare nel meccanismo della quattordicesima, ovvero la mensilità netta extra che viene aggiunta ogni anno in questo mese a tutte le pensioni proposte dall’INPS. Dai percettori di pensione di vecchiaia a quelli della pensione di invalidità, dalla pensione minima fino ad alcune delle pensioni anticipate, sono molte le persone che riceveranno a luglio la mensilità extra garantita dallo Stato. L’importo della quattordicesima varia a seconda della prestazione che si riceve normalmente e viene aggiunto come allegato al normale assegno percepito nel mese di luglio.
Le sorprese per luglio 2023 però non si fermano qui. Se ricordare durante la campagna elettorale di fine 2022 Forza Italia aveva fatto una promessa in caso di elezione di aumentare le pensioni minime fino a 1.000 euro. Ora che il partito fa parte della maggioranza di governo quella promessa è stata fortemente ridimensionata a causa della mancanza di risorse, ma non è sparita. Giorgia Meloni, una volta insediatasi come capo del Governo, ha annunciato che le pensioni minime sarebbero state aumentate fino a 600 euro. Una cifra decisamente inferiore rispetto a quella promessa inizialmente, ma comunque un aumento rispetto al passato.
Come aumenteranno le pensioni minime da luglio
L’aumento promesso arriverà proprio a luglio. Dopo il già applicato aumento del 7,3% per la rivalutazione di tutte le pensioni di inizio anno, le pensioni minime sono arrivate alla cifra di 563,74 euro al mese, ma a luglio è previsto un primo aumento dell’1,5% che porterà l’importo mensile a 572,20 euro al mese. Questo aumento è previsto per tutti i percettori di pensione minima con un’età inferiore a 75 anni. Per chi ha già superato quell’età l’aumento previsto è più alto: 6,4%, che porta quindi l’assegno alla cifra di 599,82 euro.
Tutti coloro che percepiscono una pensione minima, ovvero l’assegno pensionistico minimo che viene assegnato che può essere consegnato dall’INPS, vedranno un aumento del proprio assegno mensile fino al limite sopra espresso. Questo significa che l’aumento non sarà direttamente in percentuale, ma solo fino al limite della nuova pensione minima. Se, ad esempio, un pensionato di oltre 75 anni aveva un importo di 580 euro al mese, da luglio in poi potrà ottenere un assegno di massimo 599,82 euro al mese.
Coloro che non potranno trarre vantaggio da questi aumenti sono quelli che hanno una pensione di valore già superiore a quello della pensione minima. Per queste persone non è previsto nessun aumento, così come non sono previsti per i percettori di pensione anticipata con Ape Sociale.
Secondo il testo della misura, infatti, l’Ape Sociale non è una vera e propria pensione, quindi non è soggetta agli aumenti degli adeguamenti dello Stato sulla base del livello di inflazione.