La firma del decreto attuativo del nuovo reddito è stata annunciata dal Ministero del Lavoro: di cosa si tratta
Il decreto attuativo per la messa in atto del nuovo Reddito alimentare è stato firmato, anche se con tre mesi di ritardo rispetto a quanto ci si aspettasse. Si tratta di una misura di sostegno decisa dal Governo per tutte quelle famiglie italiane che si trovano in una situazione di difficoltà economica e che hanno problemi ha sostenere i costi della spesa quotidianamente.
L’iniziativa è stata prevista in via sperimentale con la legge di Bilancio 2023 e non consiste un un vero e proprio contributo monetario, come avveniva per il reddito di cittadinanza. Le risorse stanziate per l’iniziativa ammontano a 3,5 milioni di euro (1,5 milioni per il 2023 e 2 per il 2024). Ma andiamo a vedere proprio nel dettaglio cosa è e come funziona questo reddito alimentare.
Il Reddito alimentare si affianca a diversi altri incentivi proposti dallo Stato per lo stesso scopo, come ad esempio la Carta acquisti. Questo nuovo beneficio consiste in un contributo nella forma della distribuzione di pacchi realizzati con l’invenduto della distribuzione alimentare. In questi pacchi si troveranno beni di prima necessità come pane, pasta, latte, formaggi, acqua e tanto altro.
Nella manovra si scoprono anche le modalità con cui si deve prenotare tale pacco, ovvero tramite un’app apposita. Il pacco deve essere poi ritirato presso uno dei centri di distribuzione o, in caso di categorie fragili, ricevuto direttamente al proprio domicilio. Ci si aspettava che il provvedimento sarebbe stato emanato entro marzo, ovvero entro 60 giorni dall’entrata in vigore della manovra (1 gennaio 2023).
Si è dovuto aspettare un po’ di più e ora il decreto definisce le modalità attuative, la platea dei beneficiari e come destinare le risorse. Nel provvedimento si legge che il reddito alimentare sarà in via sperimentale per 3 anni e interesserà solo i comuni capoluogo delle città metropolitane. Ogni Comune dovrà presentare il proprio progetto sul reddito alimentare.
Sei hai qualsiasi dubbio, oppure pensi di poter rientrare in questa possibilità ti consigliamo di chiedere aiuto al tuo commercialista oppure al CAF che segue tutte le tue pratiche, in questo modo sarai sicuro di non commettere errori nell’eventuale richiesta.
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