Il mutuo ci costa, e anche tanto. Vediamo allora quanto possiamo recuperare avvalendoci del modello 730 per la dichiarazione dei redditi.
Il mutuo è una delle spese chi più incide sul bilancio familiare a fine mese. In questo articolo vi spieghiamo cosa fare per recuperare il più possibile attraverso la dichiarazione dei redditi.
Ottenere un mutuo oggi è meno probabile che vincere alla lotteria. Specialmente se il vostro obiettivo è ottenere un mutuo a tasso fisso. Le banche esigono stipendi sempre più alti e garanzie che quasi nessuno riesce a fornire. È stato stimato che chi ha ottenuto un mutuo nel 2022, a parità di condizioni, non riuscirebbe ad ottenerlo nel 2023.
Non solo: l’aumento dei tassi d’interesse non accenna a fermarsi. Anzi: saliranno ancora nei prossimi mesi. A fronte di tutto ciò, chi si sta barcamenando con rate sempre più insostenibili può ,almeno, gioire del fatto che con la dichiarazione dei redditi è possibile riavere indietro parte del denaro speso.
Chi ha comprato casa attraverso un mutuo, può recuperare parte delle spese sostenute con la dichiarazione dei redditi. È possibile, infatti, scaricare gli interessi passivi e ottenere uno sconto sulle tasse pagate lo scorso anno. Questo beneficio spetta sia ai lavoratori dipendenti sia agli autonomi: i primi riceveranno questo sconto in forma di rimborso direttamente nel prossimo stipendio di luglio o agosto; i lavoratori autonomi, invece, pagheranno meno tasse al momento della presentazione della Dichiarazione dei redditi.
Le percentuali di detrazione degli interessi varieranno a seconda che si tratti di mutuo prima casa, mutuo per ristrutturazione o costruzione prima casa o mutuo per acquisto della seconda casa.
Nel caso di mutuo prima casa sarà necessario soddisfare i seguenti requisiti:
Con la Legge Finanziaria 2008 è stato portato fino a 4.000 euro il limite massimo degli interessi passivi pagati su mutui ipotecari stipulati per l’acquisto della prima abitazione. Pertanto su 4000 euro, ve ne torneranno indietro 760. In caso di mutuo cointestato, ognuno dei cointestatari potrà detrarre fino a un massimo di 380 euro. Infine se il mutuo è cointestato, ma la proprietà della casa non lo è, potrà detrarre gli interessi soltanto chi è intestatario del mutuo e anche proprietario dell’immobile: in questa situazione potrà detrarre solo fino a 380 euro. È inoltre possibile dichiarare e dunque portare in detrazione anche la commissione pagata all’agenzia immobiliare.
La situazione è del tutto diversa per quanto riguarda le seconde case: in questo caso si ha diritto alla detrazione degli interessi solo se si è sottoscritto il mutuo prima del 1993. La detrazione è pari al 19% degli interessi passivi e fino a un massimo di 392,50 euro.
Infine, chi ha acceso un mutuo per la costruzione o ristrutturazione della prima casa, ha diritto alle detrazione del 19% fino a un massimo di 490,63 euro. Tuttavia è necessario che siano soddisfatti due requisiti:
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