Come va a finire con il mantenimento dei figli se nessuno dei due genitori paga? Ecco cosa ha chiarito una recente sentenza di Cassazione.
In Italia il trend dei divorzi è in continua crescita dal 1970, ovvero l’anno in cui a seguito di un referendum si è deciso di introdurre la possibilità di mettere fine all’unione matrimoniale. Nel 2015, come effetto dell’introduzione del decreto legge 132/2014, c’è stata un’impennata di richiesta di separazione.
Questo probabilmente è avvenuto perchè si sono introdotte le procedure consensuali stragiudiziali. A questo è seguita la legge 55/2015, conosciuta anche come legge del “divorzio breve”. Si è così passati da 3 anni di attesa dalla separazione al divorzio a soli 6 mesi per il divorzio consensuale ed 1 anno per quello giudiziale.
Le procedure consensuali stragiudiziali per la separazione non si possono seguire in presenza di figli minorenni o maggiorenni che non siano autosufficienti. Sono proprio i bambini ad essere i più esposti nel caso di una separazione rispetto ad un divorzio, proprio perchè questo di solito comporta un cambiamento di stile di vita.
Cosa succede però nel caso in cui nessuno paga per il mantenimento dei figli dopo una separazione o un divorzio? La sentenza della prima sezione di Cassazione n. 8980/2023 del 30 marzo si è espressa in merito e di sicuro farà discutere. Ciò che gli Ermellini hanno concluso, è che qualcuno si debba comunque fare carico dei figli non autosufficienti.
Come riporta Italia Oggi, nel caso specifico della sentenza di Cassazione 8980/2023 si è deciso che sarà la nonna a pagare il mantenimento dei figli, se i genitori non provvedono. Si tratta di un’obbligazione sussidiaria e non solidale e può gravare su tutti gli ascendenti di pari grado se i genitori non hanno gli strumenti economici adeguati.
In questo caso specifico, la nonna pagherà dunque da 200 euro a 350 euro al mese per il mantenimento del nipote a carico di suo figlio, dichiaratosi inadempiente e convivente con lei. Sembrerebbe che la nonna abbia cercato di chiamare in causa per il mantenimento anche la consuocera, ma senza successo.
Ciò che si apprende dalla sentenza di Cassazione n. 8980/2023 è che il giudice non poteva integrare d’ufficio il contradditorio. Allo stesso tempo, il provvedimento in cui si nega la possibilità di chiamare in causa la consuocera non può diventare il pretesto per un appello o un ricorso ai giudici della Cassazione.
È l’articolo 316 del Codice Civile, introdotto dal decreto legislativo 153/13, a definire l’obbligo di mantenimento dei figli non autosufficienti anche a carico degli ascendenti. Sul tema si è anche espressa la Riforma Cartabia, che ne ha modificato i commi 2, 4 e 5 ed è entrata in vigore da febbraio 2022.
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