Chi ha un Libretto postale deve sapere che ci sono alcune situazione in cui è possibile che i soldi “spariscano”. Ecco tutti i dettagli.
Anche se si è intestatari di un Libretto postale al portatore, ci sono alcune situazioni in cui può succedere che i soldi “spariscano” e ne si perda la proprietà. La casistica più nota è quella dei cosiddetti “Librettidormienti“. Con questo termine si indicano i Libretti che non vengono movimentati da 10 anni ed hanno un saldo maggiore di 100 euro.
Come definito dall’art. 1, comma 343, della legge n. 266/2005 e dal Regolamento di cui al D.P.R. 22 giugno 2007 n. 116, le somme depositate sui Libretti postali che diventano dormienti vengono trasferiti sul Fondo gestito da Consap, la Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici S.p.A. partecipata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.
I Libretti postali, quando diventano “dormienti”, vengono inizialmente iscritti su un registro pubblico. I proprietari, in questo modo, sono invitati a recarsi presso l’ufficio postale in cui hanno aperto il rapporto per consentire il censimento anagrafico. Dopo la scadenza indicata nel registro pubblico, si provvederà all’estinzione del Libretto.
Può anche capitare che gli eredi non siano a conoscenza che il de cuius avesse un libretto postale. Quando dunque un parente muore, nel dubbio che avesse dei rapporti aperti con Poste Italiane, si può decidere di avviare la pratica di successione. Si tratta di una procedura importante, perchè blocca anche eventuali prelievi non autorizzati.
Come si avvia dunque la procedura che da inizio ad una pratica di successione in Poste Italiane? È sufficiente presentare il certificato di morte. Dopo la presentazione di questo documento, si potrà anche procedere ad accertare quali fossero i rapporti del defunto con le Poste, venendo a conoscere nel dettaglio quali prodotti si era sottoscritto.
Nel momento in cui si presenta alle Poste Italiane il certificato di morte, si deve anche confermare di essere l’erede tramite un’apposita autocertificazione. In alternativa, se l’eredità è per legge e non per testamento, si può anche produrre il certificato di famiglia storico. Con questo documento si prova la discendenza dal defunto.
Poste Italiane comunicherà agli eredi quali erano i rapporti aperti dal de cuius. Si potrà in questo modo procedere ad aprire una pratica di successione. In questo caso bisognerà fornire il certificato di morte, una dichiarazione sostitutiva di atto notorio o l’atto notorio che accerti la propria posizione di erede ed i documenti di identità degli eredi stessi.
Oltre a questi documenti, servirà anche la dichiarazione di successione. La si potrà richiedere in originale all’Agenzia delle Entrate, in alternativa si potrà presentare il Mod. 4 firmato e timbrato dal direttore territoriale dell’Agenzia delle Entrate oppure si potrà produrre il modello 240 che andrà presentato in copia conforme.
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