La platea delle persone che percepiscono il bonus da 500 euro si potrebbe presto allargare. Ecco chi potrebbero essere i nuovi beneficiari.
Nonostante i governi che si succedono manifestino l’intenzione di mettere fine al precariato nella pubblica amministrazione, i dati mostrerebbero invece un trend molto preoccupante. Durante l’anno scolastico 2015-16 gli insegnanti precari erano circa il 14% del totale. Nel 2021-22 questo numero sarebbe salito al 25%.
I dati del Ministero dell’Istruzione mostrano come durante lo scorso anno scolastico vi erano 850 docenti precari su un totale di 212 mila assunti. All’incirca il 77% degli insegnanti sarebbero donne, e la precarietà sarebbe diffusa soprattutto nel nord Italia. La regione con la maggiore precarietà, infatti, sarebbe proprio la Lombardia.
Chi può accedere oggi al beneficio: la legge del 2015
Da diversi anni, grazie alla legge 107/2015, tutti i docenti di ruolo possono usufruire del Bonus Docente. Come previsto dalla riforma della Buona Scuola, tutti gli insegnanti possono godere di un contributo annuale da spendere in prodotti e servizi che siano correlati con la loro attività di insegnamento.
Per accedere al Bonus Docente bisogna richiedere la Carta Docente. La procedura è molto semplice: bisogna seguire le istruzioni sul sito www.cartadeldocente.istruzione.it. Allo stesso indirizzo si potranno trovare anche gli indirizzi di tutte le attività commerciali dove si potrà spendere il Bonus Docente.
Bonus 500 euro, si potrebbe allargare la platea dei beneficiari
Tutti i precari, ovvero circa il 25% della forza lavoro dell’anno scolastico 2021-22, sono sempre stati esclusi dalla possibilità di avere la Carta Docente. Sembrerebbe che adesso le cose possano cambiare. I giudici del Tribunale di Taranto, infatti, hanno deciso di utilizzare il rinvio pregiudiziale alla Corte di Cassazione, ponendo 4 quesiti.
La prima questione riguarda la durata dei contratti, di modo da poter stabilire se possono essere inclusi nel Bonus Docente anche le supplenze brevi, ovvero di durata inferiore a 150 giorni. Il secondo quesito riguarda la prescrizione della norma, mentre il terzo è volto a definire la natura del bonus: si tratta di retribuzione o reintegrazione? Inoltre, si vuole chiarire se il beneficio può essere erogato a coloro che hanno cessato l’attività.
Cosa potrebbe succedere nei prossimi mesi con la sentenza di Cassazione
Ci potrebbe dunque essere nei prossimi mesi una svolta per tutti i precari che svolgono il lavoro di insegnanti per la pubblica amministrazione. Con la Carta Docente, infatti, vedrebbero almeno parzialmente sostenuti i costi per l’aggiornamento professionale, sia per quanto riguarda l’acquisto di dispositivi digitali che per alcuni corsi.
Bisogna sottolineare che diversi tribunali stanno già riconoscendo i ricorsi di diversi docenti precari che hanno chiesto di poter comunque accedere alla Carta Docente. Secondo Money.it sarebbero circa 20.000 gli insegnanti che hanno fatto ricorso, incoraggiati soprattutto dalla Corte di Giustizia del Lussemburgo.