Cosa accade se nessuno paga per il mantenimento dei figli dopo la separazione di una coppia? Vediamolo insieme.
Spesso – forse sempre – a pagare il prezzo più alto della separazione di una coppia sono i figli. Molti genitori vengono meno anche al dovere di mantenimento. In questo articolo vi spieghiamo che cosa succede se nessuno paga per il mantenimento dei bambini.
Si può smettere di essere marito e moglie, si può smettere di essere una coppia. Non si smette mai di essere genitori. Purtroppo sempre più spesso ci sono situazioni drammatiche in cui un genitore non versa l’assegno di mantenimento ai figli e nemmeno l’altro riesce a provvedere. Una cosa è non voler mantenere l’ex coniuge o l’ex compagna: in tal senso anche la legge ha rivisto i termini del mantenimento all’ex. Tutt’altra storia è quando si parla di mantenimento ai figli.
Una ex moglie, anche se non ha mai lavorato ma non ha deficit fisici i psicologici, può trovarsi un impiego. Un minore, invece, ha il diritto di poter continuare a studiare, fare sport o seguire corsi di musica o teatro esattamente come prima che i genitori si separassero. Le responsabilità degli adulti, sicuramente, non vanno fatte ricadere sulle spalle dei figli. E su questo anche la legge non transige.
Che fare se il papà o la mamma non pagano il mantenimento ai figli? Chi deve assumersi il compito di garantire tutto il necessario ai minori? La Corte di Cassazione ha recentemente fatto chiarezza su questo punto.
Se il genitore non rispetta le regole, per la Corte di Cassazione non ci sono dubbi: compete ai nonni versare l’assegno di mantenimento ai minori. Questo è quanto è stato stabilito nella sentenza dello scorso 30 marzo. Si tratta di un’obbligazione sussidiaria, non solidale: in altre parole, l’assegno pesa proporzionalmente su tutti gli ascendenti di pari grado indipendentemente da chi sia il genitore che non adempie al versamento del mantenimento. In pratica il mantenimento spetta tanto ai nonni materni quanto ai nonni paterni indipendentemente dal fatto che sia il papà o la mamma a non pagare quanto dovuto.
Tuttavia, rispetto alla decisione assunta dalla Cassazione, non entra in gioco la misura del litisconsorzio necessario, ovvero non è necessaria la presenza di più attori, o di più convenuti. In pratica: se una madre ha chiamato in causa la nonna per pagare l’assegno di mantenimento, quest’ultima non può rivalersi, almeno in questa fase, sulla consuocera ma deve provvedere da sola. Il mantenimento viene stabilito in misura fissa, per dodici mesi all’anno, e serve per aiutare l’altro genitore a sostenere le spese di vitto, alloggio, istruzione ed educazione dei figli minori. Pertanto, se il padre e la madre non sono nelle condizioni economiche giuste per onorare il pagamento dell’assegno di mantenimento per i figli minori, spetta ai nonni pagare al loro posto. Se, invece, anche uno solo dei due genitori è in grado di provvedere al mantenimento dei figli, allora non può essere chiesto il contributo economico dei nonni.
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