Perchè le case vanno asta con i mutui? Ecco tutto quello che c’è da sapere e cosa sta succedendo nel mercato immobiliare italiano.
Il periodo pandemico ha segnato indubbiamente un periodo di contrazione economica per l’Italia. Sogeea spiega che, nel 2021, il numero delle case all’asta è cresciuto del 20,2% in sei mesi. Questa percentuale, già molto alta, sale addirittura al +59,5% se si prende in considerazione il periodo che va dalla metà del 2019 alla fine del 2021.
L’aumento delle procedure esecutive era stato omogeneo in tutta Italia, tranne nel nord dove il dato era addirittura in controtendenza, registrando un lieve calo. Il 64% delle abitazioni finite all’asta aveva un valore medio-basso, al di sotto di 100.000 euro. Questo significa che a pagare la crisi sono state le classi sociali più povere.
Il soggetto creditore che non è riuscito ad ottenere il pagamento di quanto dovuto può ricorrere al giudice. Viene quindi verificato e riconosciuto il debito non corrisposto, e si procede con l’ingiunzione di pagamento. Si richiede dunque che il debito venga saldato entro e non oltre i 40 giorni successivi a questo atto.
Se il debitore non dovesse versare il dovuto, la procedura va avanti con il precetto. Si tratta di una sorta di ultimatum, dove viene chiesto perentoriamente di saldare il debito entro 10 giorni. Se neanche questo tentativo di riscuotere il debito dovesse andare a buon fine, si prosegue con il pignoramento dei beni mobiliari o immobiliari.
Nel momento in cui si dispone il pignoramento, il giudice può anche mettere in atto l’esecuzione forzata, che si conclude con la vendita all’asta. Fra il precetto, il pignoramento e la messa in asta solitamente trascorrono circa 8 mesi. Bisogna tenere presente che la vendita all’asta non comporta automaticamente l’estinzione del debito.
Il bene mobiliare o immobiliare sottoposto ad esecuzione forzata potrebbe essere infatti venduto ad un valore inferiore alla somma per cui si è contratto un debito. In questo caso, si perderà un bene e si rimarrà comunque debitori. Fino all’asta, inoltre, eventuali pignoramenti del quinto dello stipendio continueranno ad essere applicati.
Quando il debito è stato contratto non pagando le rate del mutuo, si richiede l’esecuzione forzata per la messa in vendita dell’immobile. Le case possono finire all’asta quando c’è un ritardo maggiore di 30 giorni, ma inferiore a 180 giorni, nel pagamento di 7 rate. In alternativa, un solo ritardo superiore a 180 giorni fa scattare subito il pignoramento.
Si può vedere il proprio immobile finire all’asta anche nel momento in cui non si pagano le spese condominiali. L’amministratore del condominio, infatti, è tenuto ad agire contro i condomini morosi. Il fatto che si tratti della prima casa non ferma l’esecuzione forzata, che potrebbe procedere insieme al pignoramento del quinto dello stipendio.
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