Ci sono davvero buone notizie per le pensioni di giugno: l’assegno potrebbe infatti essere più ricco grazie al nuovo provvedimento del governo Meloni.
In un incontro a luglio 2022, Mario Draghi aveva fatto la sua promessa ai sindacati: “Non li abbandoneremo“. L’ex primo ministro si riferiva ad un adeguamento delle pensioni all’inflazione, che dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa aveva iniziato a correre, spinta soprattutto dall’aumento dei costi energetici.
L’aumento promesso da Draghi si è concretizzato attraverso il Decreto Aiuti Bis. I pensionati hanno dunque visto un gradito aumento del 2% dei loro assegni pensionistici, anche se l’inflazione negli ultimi mesi del 2022 viaggiava su doppia cifra. Secondo l’ISTAT, l’anno appena concluso ha avuto un aumento dei prezzi medio dell’8,1%.
L’adeguamento degli assegni deciso per l’anno 2023 dalla legge di bilancio è del 7,3%. Questo significa che c’è una perdita di potere d’acquisto da parte dei pensionati dello 0,8%. I dati riguardanti l’inflazione per i primi mesi del 2023 mostrano che, come da attese, gli aumenti dei prezzi sembrerebbero ormai aver raggiunto il loro picco.
Ciononostante, a marzo 2023 si registra un’inflazione del +7,6% rispetto all’anno precedente. I maggiori aumenti, infatti, si sono registrati nell’ultimo trimestre del 2022. Inoltre, ci sono ormai diversi studi, come quello dell’Oxford Economics, che sostengono che l’inflazione rimarrà sostenuta per diverso tempo.
Il governo Meloni si trova dunque davanti due criticità da affrontare. Da una parte la pensione media italiana ammonta a 1.153 euro mensili: oltre la metà degli assegni, comque, rimane al di sotto dei 1.000 euro. Dall’altra parte, l’aumento dei prezzi continua inesorabile, e sembrerebbe non accennare a fermarsi.
Ecco dunque che l’esecutivo starebbe pensando ad un nuovo aumento delle delle pensioni. La misura dovrebbe essere inserita all’interno del Decreto Lavoro, che ancora deve essere discusso. Le indiscrezioni riportano che non ci saranno importanti riforme sulle pensioni, ma solamente dei piccoli interventi mirati, probabilmente solo per gli assegni più bassi.
Sembrerebbe proprio che l’intenzione del governo Meloni sia quella di procedere ad un adeguamento anticipato del 2024 sulle pensioni. Si tratterebbe dunque di un intervento molto simile a quello annunciato da Draghi ai sindacati a luglio 2022, che ha riguardato tutte le pensioni con un loro fino a 35.000 euro annui.
Non bisogna dimenticare che l’INPS non ha ancora completato il processo di rivalutazione e conguaglio delle pensioni per l’anno 2023. In molti si potrebbero dunque trovare un assegno più ricco già a partire dal mese di maggio. Inoltre, l’innalzamento dell’assegno minimo ha di fatto alzato anche l’importo minimo non pignorabile delle pensioni.
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