I prezzi dei carburanti torneranno ad aumentare in vista della prossima estate? Ecco cosa è successo poco dopo il ponte delle vacanze di Pasqua.
Con l’arrivo del ponte delle vacanze di Pasqua una brutta sorpresa ha atteso gli italiani. Succede ormai da diversi anni: l’associazione Assoutenti ha fatto notare come il prezzo alla pompa della benzina sia nuovamente lievitato in occasione delle feste. Apparentemente, questa variazione non sarebbe supportata da un aumento dei prezzi delle materie prime.
Bisogna sottolineare come i prezzi della vendita al dettaglio di benzina e gasolio siano sensibilmente più alti rispetto a 12 mesi fa. Il taglio della produzione dell’Opec+, però, fa purtroppo temere che ben presto il costo del carburante possa tornare a correre, trasformando in un incubo le prossime vacanze estive degli italiani.
I benzinai, al momento, non sembrerebbero essere preoccupati dall’andamento dei prezzi, ma piuttosto dall’entrata in vigore di una nuova normativa. Il 25 e 26 gennaio di quest’anno i principali sindacati di categoria avevano annunciato uno sciopero proprio per manifestare il malessere contro il decreto-legge n. 5 del 14 gennaio 2023.
Il provvedimento è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale a fine aprile. A partire dal prossimo primo agosto, quindi, si preannunciano più controlli sui prezzi della benzina. I gestori degli impianti dovranno esporre, oltre ai prezzi applicati alla vendita, anche il prezzo medio regionale. Sulle autostrade, invece, si esporrà il prezzo medio nazionale.
Il governo Meloni ha confermato anche il Bonus Benzina, che può essere erogato dal datore di lavoro e rimane esentasse fino a 200 euro. Rimane anche in vigore il bonus sui trasporti pubblici per coloro che hanno un reddito inferiore a 20.000 euro l’anno ed entra in vigore il calmieramento automatico dei prezzi del greggio in caso di nuovi aumenti.
Il sindacato Fegica-Cisl ha dettagliato nel suo periodico Controdistribuzione quelli che sarebbero i principali punti deboli del decreto-legge 5/2023. L’obbligo di esporre il prezzo medio regionale costringerebbe infatti i proprietari degli impianti a recarsi ogni giorno alla pompa per gli aggiornamenti, anche quando il distributore sarebbe chiuso per riposo.
Gli operatori del settore non sono soddisfatti delle nuove regole: ecco perchè
Fegica-Cisl ha voluto anche sottolineare come in Italia ci siano molti “chioschi da marciapiede” che non avrebbero effettivamente spazio per esporre tutti i prezzi. Tenendo presente che i distributori devono già esporre il prezzo del costo del self-service, del “servito” e del differenziale fra i due prodotti, aggiungere il prezzo medio creerà confusione.
Il sindacato esprime dubbi anche riguardo la necessità di rendere noto anche il terzo decimale dei prezzi. Viene sottolineato, inoltre, come alcune norme lascino forse troppo spazio all’interpretazione. Quale può essere, ad esempio, un’adeguata esposizione dei prezzi? Ciò che dunque sembra spaventare di più gli operatori del settore sono le multe salate ed anche la possibilità che il proprio esercizio venga chiuso.
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