Non tutti lo sanno, ma l’integrazione dell’assegno minimo con le pensioni di invalidità è possibile. Ecco tutti i requisiti che si deve rispettare.
Ogni anno, il 3 dicembre, si celebra la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità. I dati INAIL rivelano che i disabili in Italia sono in grande maggioranza persone anziane che vivono da sole. I numeri sono molto più alti di quanto ci si possa sospettare: si parla di 13 milioni di persone, ed uno su tre è a rischio povertà.
La spesa in Italia per le pensioni è molto più bassa rispetto alla media europea. Si spendono circa 28 miliardi, che però sono quasi tutti destinati all’erogazione delle pensioni. Ne consegue che le persone con disabilità non abbiano servizi a loro dedicati, e le famiglie che se ne prendono cura si sentano abbandonate a loro stesse.
L’INPS prevede la possibilità di erogare un assegno ordinario di invalidità a persone con capacità lavorativa ridotta. Non tutti vi possono accedere: questo provvedimento è infatti destinato ai dipendenti ed agli autonomi iscritti alla Gestione Separata che abbiano una capacità lavorativa ridotta di almeno un terzo per infermità fisica o mentale.
Per fare la domanda dell’assegno ordinario di invalidità bisogna inoltre avere almeno 260 contributi settimanali. Di questi, 156 devono essere nei cinque anni precedenti la richiesta di assegno di invalidità. La legge n. 241/1990 stabilisce anche i tempi di lavorazione della domanda da parte dell’INPS, che non devono superare i 30 giorni.
Non tutti sanno che la pensione di invalidità può essere integrata a quella che viene chiamata impropriamente pensione minima. Per poter godere del beneficio, bisogna però aver versato almeno un contributo settimanale prima del 1996: in altre parole, bisogna aver versato sia contributi con il regime retributivo che con quello contributivo.
L’assegno minimo per l’anno 2023 ha avuto un adeguamento del 7,3%. La legge di bilancio, inoltre, ha stabilito un ulteriore aumento dell’1,5% a causa della forte inflazione registrata nel corso del 2022. Ne consegue che l’assegno minimo per chi ha meno di 75 anni è di 572,20 euro, mentre per gli over 75 è di 599,82 euro.
L’INPS ha chiarito con una nota quali sono i limiti per integrare l’assegno minimo con l’assegno di invalidità. Più precisamente, si ha un limite di reddito individuale di 7.329 euro, che sale a 21.986 euro in presenza di un coniuge. Si è inoltre definito un ulteriore scaglione che permette di percepire parzialmente l’integrazione dell’assegno minimo.
Coloro che hanno un reddito individuale compreso fra 7.329 e 14.657 euro e le persone coniugate che hanno un reddito fra i 21.986 ed i 29.314 euro annui sono coloro che potranno richiedere l’integrazione parziale. Chi invece ha un reddito individuale che supera i 14.657 o un reddito familiare che supera i 29.314 non ha diritto all’integrazione.
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