Bisogna stare molto attenti nel momento in cui si vuole sottoscrivere un mutuo: c’è infatti la possibilità di pagare oltre 2000 euro in più in un solo anno.
Il governatore della Banca di Francia, François Villeroy de Galhau, è intervenuto in più occasioni a commentare la politica di rialzo dei tassi adottata dalla BCE per contrastare l’inflazione. Nel corso di un’intervista a Reuters ha sottolineato come la situazione sia molto diversa da quella statunitense, soprattutto per quanto riguarda il settore bancario.
Mentre le indiscrezioni danno ormai come certo un ulteriore rialzo di 25 punti dei tassi di interesse a maggio da parte della BCE, Villeroy mette in guardia che l’effetto di queste decisioni si comincerà a sentire solo nei prossimi mesi. Allo stesso tempo, ha rilevato che, secondo lui, l’inflazione sta diventando più generalizzata e quindi più sostenibile.
L’Unione Nazionale dei Consumatori è di parere completamente diverso rispetto a Villeroy. Il presidente, l’avvocato Massimiliano Dona, ha messo in guardia dai forti rincari che i cittadini si troveranno ad affrontare nel corso del 2023. In particolare, a risentire degli aumenti dei tassi di interesse sono stati coloro che hanno sottoscritto un mutuo.
Dona spiega a riguardo dei finanziamenti a tasso variabile: “È importante che il consumatore, quando sceglie il tasso per il mutuo, sia consapevole del fatto che quelli variabili sono in futuro destinati ad aumentare. Questo succede a causa delle scelte che la BCE è stata costretta a prendere per contenere l’inflazione galoppante“.
Il presidente dell’Unione Nazionale dei Consumatori consiglia quindi alle famiglie di fare in modo che la rata del prestito o mutuo non superi mai il 30% del reddito mensile disponibile. In questo modo, si dovrebbe essere in grado di affrontare anche i numerosi rincari che si sono verificati soprattutto a partire dallo scorso anno.
L’avvocato Dona ha anche spiegato ad AdnKronos che, oggi, un mutuo a tasso variabile costa fino a 3240 euro in più rispetto al 2021: “Considerando l’importo e la durata media di un mutuo, un rialzo dei tassi così consistente significa che, la rata, per chi ha sottoscritto ora un mutuo a tasso variabile, aumenta, rispetto a un anno fa, da 585 a 744 euro, con un rincaro pari a 159 euro al mese. Una mazzata annua pari a 1908 euro“.
La Banca d’Italia ha effettivamente confermato come, a partire dal mese di febbraio, i tassi di interesse dei finanziamenti abbiano superato la soglia del 4%. Il fatto che la BCE sembrerebbe ormai decisa a continuare ad aumentare i tassi deve portare a considerare che questa politica porterà ad una perdita di valore delle obbligazioni.
Proprio questo fenomeno è stato la miccia d’innesco del fallimento delle banche americane come Silicon Valley Bank, Signature Bank e Silvergate Bank. Questi istituti, con il deprezzamento delle obbligazioni in cui avevano investito, si sono trovati ad avere un’improvvisa crisi di liquidità. Il panico dei correntisti che sono corsi a prelevare le loro giacenza ha poi comportato il fallimento di questi istituti.
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