Il 5 aprile sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale i provvedimenti della rinnovata tregua fiscale: ecco cosa riguarda la proroga.
La cosiddetta rottamazione “quater” ha suscitato subito molto interesse da parte dei contribuenti. La possibilità di poter provvedere ad un pagamento agevolato per tutti gli importi iscritti a ruolo fra il 1° gennaio 2000 ed il 30 giugno 2022 ha fatto sì che si raccogliessero 65.000 domande solo nei primi 5 giorni.
Il Viceministro dell’Economia Maurizio Leo ha anche spiegato che un terzo delle richieste di accedere alla rottamazione “quater” sono arrivate dal Piemonte e dalla Lombardia. Le cartelle esattoriali interessate da questo provvedimento di tregua fiscale sarebbero circa 25-27 milioni, con un controvalore di addirittura 18 miliardi di euro.
Se il governo non ha escluso la revisione dei reati tributari, con un particolare focus sulla dichiarazione infedele, per il momento il 5 aprile è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto Bollette. Il provvedimento estende la tregua fiscale: non si è però modificata la scadenza della rottamazione “quater“, che rimane il 30 aprile 2023.
Alla fine di aprile si provvederà anche in automatico allo stralcio degli importi iscritti a ruolo prima del 2015 con importo inferiore a 1.000 euro. In questo caso, per quanto riguarda le cartelle esattoriali contenenti tributi, sanzioni o multe locali, bisogna verificare se la propria regione o comune permettono lo stralcio.
Il ravvedimento operoso speciale è previsto dalla legge di bilancio 2023 e riguarda le dichiarazioni dell’anno fiscale 2021 non ancora contestate. A differenza del ravvedimento operoso “normale”, si prevede il pagamento di sanzioni corrispondenti ad un diciottesimo, qualunque periodo sia trascorso dalla dichiarazione fiscale errata o mancante.
L’importo dovuto è pagabile anche attraverso 8 rate trimestrali di pari importo, a partire dal 31 marzo 2023. Il Decreto Bollette è intervenuto per estendere il lasso temporale entro cui si potrà usufruire del ravvedimento operoso speciale. Precedentemente il termine ultimo era il 30 giugno, adesso si è deciso di posticipare al 30 settembre 2023.
Con il Decreto Bollette si è spostato subito dopo la fine dell’estate, cioè al 30 settembre 2023, il pagamento della prima rata delle sanatorie che riguardano le liti tributarie pendenti. In particolare, questo provvedimento si applica agli avvisi di accertamento rettifica e liquidazione che non impugnati a partire dal 1° gennaio 2023.
Inoltre, questi avvisi devono obbligatoriamente essere divenuti definitivi fra il 2 gennaio ed il 15 febbraio 2023. Per quanto riguarda le bollette energetiche, invece, Arera ha voluto sottolineare che sono previsti dei bonus. L’erogazione sarà automatica: riguardano le famiglie con meno di due figli ed un ISEE inferiore a 15.000 euro, oppure i nuclei familiari con più di due figli ed un ISEE che non supera i 30.000 euro.
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