I conti non tornano con le bollette. Ecco cosa succederà nei prossimi mesi dopo la costante discesa dei prezzi a partire gennaio 2023.
A fine marzo, con qualche giorno d’anticipo rispetto alle attese, è arrivato il comunicato stampa dell’Arera, l’Autorità di Regolazione Energia Reti e Ambiente. Il calo dei prezzi all’ingrosso continua dalla fine del 2022, e di conseguenza è arrivato l’annuncio di un ulteriore taglio del 55,3% dei costi dell’energia elettrica per il mercato a maggior tutela.
Per tutto il secondo trimestre del 2023, quindi, si potrà godere di prezzi inferiori all’inizio dell’anno. Arera è intervenuta azzerando gli oneri di sistema fino al prossimo luglio per tutti i clienti gas. Inoltre, si è confermata la possibilità di accedere al bonus bollette per i single o le famiglie con un figlio ed un ISEE inferiore a 15.000 euro e le famiglie con almeno due figli che hanno un ISEE non superiore a 30.000 euro.
Agli interventi dell’Arera si affianca l’azione del governo Meloni, che ha confermato la riduzione dell’IVA al 5% sul gas, sulla gestione del calore e sul teleriscaldamento. Inoltre, il fatto che le temperature in questo inverno siano state sensibilmente più alte rispetto alla media degli anni precedenti ha fatto sì che gli stoccaggi siano rimasti pieni al 60%.
Il 3 aprile Arera ha confermato che anche per il mercato del gas si è deciso un ulteriore taglio dei costi del 13,4% già nel mese di marzo 2023. Rispetto all’anno precedente, il costo del gas registra comunque un +0,7%. L’Associazione Nazionale utenti di servizi pubblici, cioè Assoutenti, ha chiesto un’urgente riforma degli oneri di sistema.
C’è preoccupazione da parte di Assoutenti per il ritorno degli oneri di sistema a partire dal III trimestre 2023: i nuovi balzelli potrebbero infatti azzerare il risparmio dei consumatori, soprattutto tenendo conto delle oscillazioni dei prezzi sul mercato. Durante l’estate, infatti, quando si riempiono gli stoccaggi di gas, il prezzo spot sale ciclicamente.
Furio Truzzi, il presidente di Assoutenti, è categorico: “Ci aspettiamo nuovi interventi in tema di bollette, a partire da una riforma degli oneri di sistema. Si tratta di una voce particolarmente controversa che oggi ingloba balzelli che nulla hanno a che vedere con i consumi energetici e appaiono più come un bancomat per prelevare soldi agli italiani“.
I consumatori devono essere consapevoli di una possibile impennata dei prezzi dell’energia a partire da maggio. A causa dell’Agenda 2030 e delle politiche green, i produttori di shale oil statunitensi hanno rallentato la produzione e l’esplorazione, provocando una discesa dei prezzi a livello globale. I maggiori produttori di petrolio hanno subito reagito.
A partire da maggio 2023, l’OPEC+ ridurrà la produzione di 1 milione di barili al giorno. Questa mossa, fra le tante conseguenze, avrebbe anche quella di riequilibrare il prezzo verso l’alto. La UE, che a causa delle sanzioni alla Russia ha cercato nuovi mercati di approvigionamento energetico, ha visto nel 2021 un aumento del 140% dell’import U.S.A., è arrivato a consumare per il 40% il gas liquefatto americano, più costoso di quello russo.
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