Incredibile eppure vero: per dieci anni l’Inps ha erogato la pensione a soggetti a cui non spettava. Vediamo tutti i dettagli.
Denaro e truffe, purtroppo, vanno tristemente sotto braccio molto spesso.Di recente è stato scoperto che per un decennio, chi non ne aveva diritto, ha beneficiato dell’assegno pensionistico. Come è stato possibile? Scopriamolo insieme.
I mezzi per scovare i truffatori ci sono e sono sempre più precisi e sofisticati. Tuttavia anche i nuovi modi per ingannare Fisco e Inps diventano sempre più raffinati e i criminali sempre più astuti.
Accanto agli evasori fiscali, negli ultimi anni hanno trovato spazio anche i furbetti del Reddito di cittadinanza: coloro che per mesi – se non per anni – hanno percepito il sussidio nato in casa Cinque Stelle, senza averne diritto.
E, accanto agli evasori e ai furbetti del Reddito, tornano di frequente a riproporsi coloro che cercano di truffare l’Inps in vari modi. Talvolta, purtroppo, le truffe vanno avanti per anni.
Il Governo di Giorgia Meloni ha deciso di rivedere il sistema dei controlli fiscali anche avvalendosi dell’intelligenza artificiale. Non è escluso che questi nuovi strumenti non possano essere utilizzati anche dall’istituto nazionale di previdenza sociale.
L’ultima truffa ai danni dell’Inps arriva da Turi, in provincia di Bari. Un uomo, per 10 anni, ha continuato ad incassare, tramite delega, la pensione della madre che era morta. L’Inps ha quindi pagato una somma complessiva di 190 mila euro fino a quando sono scattate le indagini da parte della Guardia di Finanza.
Purtroppo questo non è un caso isolato e l’Inps nel corso degli anni è stata più e più volte truffata. Certamente il criminale è colui che truffa ma è preciso dovere dell’Inps effettuare tutti i controlli necessari. Uno degli obblighi dell’Istituto è infatti l’accertamento periodico dell’esistenza in vita del beneficiario.In Italia vi sono molti modi per verificare se un pensionato è ancora vivo oppure no.
Normalmente l’Inps effettua questo tipo di verifica incrociando i dati dei beneficiari con gli archivi anagrafici dei Comuni. Ma ci sono anche altri metodi. In primis si può verificare se il documento di identità è scaduto e non è stato rinnovato. Se i controlli vengono eseguiti regolarmente, è praticamente impossibile che una truffa possa essere portata avanti per dieci anni come è accaduto in provincia di Bari.
Per cercare di evitare il più possibile questo genere di truffe, dal 1° gennaio 2015, i medici necroscopi sono tenuti a trasmettere online, attraverso il servizio dedicato, il certificato di accertamento del decesso sia all’Inps sia al Comune di residenza del defunto. A loro volta le anagrafi comunali devono inviare telematicamente all’Inps le comunicazioni di decesso entro 48 ore dal verificarsi dell’evento. Discorso a parte per quanto riguarda i pensionati italiani che vivono all’estero. In questo caso l’Inps si appoggia agli uffici consolari con il supporto di Citibank. In questi giorni fate massima attenzione anche ad un’altra cosa: controllate se vi arriva questa email dall’Inps.
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