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Economia

In pensione nel 2023, chi potrà andarci a 63 anni

Published by
Samanta Airoldi

Ottime notizie per milioni di lavoratori. Molti potranno andare in pensione già a 63 anni. Vediamo chi sono i fortunati.

Se siete in fervente attesa di poter finalmente andare in pensione, ci sono ottime notizie: molti potranno smettere di lavorare già a 63 anni. Vediamo insieme chi potrà andare in pensione così presto.

Molti lavoratori quest’anno potranno andare in pensione a 63 anni -(Ansa foto)- Missionerisparmio.it

Oltreché alla riforma fiscale, il Governo Meloni sta lavorando anche ad un’importante riforma delle pensioni che consenta a sempre più persone di non dover attendere fino a 67 anni per potersi ritirare dal lavoro. Il superamento della legge Fornero è, infatti, uno dei principali obiettivi dell’Esecutivo di Giorgia Meloni.

Al momento le opzioni per andare in pensione in Italia sono due: avere almeno 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi; avere almeno 41 anni di contributi di cui almeno 1 versato prima di aver compiuto 19 anni. Questa seconda opzione si rivolge ai lavoratori precoci che non sono molti.Fino al 2021 era in vigore Quota 100, misura nata in casa Lega che permetteva di andare in pensione a 62 anni con 38 di contributi. Due anni fa è stata abolita.

Ecco chi può andare in pensione a 63 anni

Nonostante, come abbiamo visto, l’età pensionabile sia 67 anni – o 41 anni di contributi a prescindere dall’età- quest’anno molti lavoratori potranno smettere di lavorare addirittura con quattro anni di anticipo, cioè a 63 anni. Vediamo chi potrà andare in pensione a 63 anni.

Ecco chi potrà andare in pensione a 63 anni/ Missionerisparmio.it

Il Governo Meloni ha confermato la pensione anticipata per i lavoratori impiegati in mansioni gravose:  mansioni particolarmente faticose e stressanti per le quali la legge riconosce maggiore tutela previdenziale. Lo strumento di cui ci si può avvalere per andare in pensione a 63 anni è Ape sociale.

Non si tratta di una vera e propria pensione. Ape sociale consiste in una indennità economica calcolata sulla base dei contributi versati che viene erogata fino al raggiungimento dell’età pensionabile, cioè fino a 67 anni. La domanda di pensione con Ape Sociale deve essere presentata entro il 31 marzo 2023.Per poter beneficiare di questa misura è necessario avere almeno 63 anni di età e almeno 36 anni di contributi. Non solo: è necessario aver svolto per sette anni, nell’ultimo decennio, o per sei anni negli ultimi sette, il mestiere gravoso. Diversamente l’Inps rigetterà la vostra richiesta.

La lista delle mansioni ritenute gravose

Ma quali sono i lavori gravosi per cui si ha diritto alla pensione con Ape Sociale? L’elenco, aggiornato dal Ministero del Lavoro in data 1 gennaio 2023, è il seguente:

  • addetti alla concia di pelli e pellicce;
  • operatori dei servizi di pulizia;
  • addetti spostamento merci e/o facchini;
  • conducenti di camion o mezzi pesanti in genere;
  • conducenti treni e personale viaggiante in genere;
  • guidatori di gru o macchinari per la perforazione nelle costruzioni;
  • operai edili o manutentori di edifici;
  • operatori ecologici e tutti coloro che si occupano di separare o raccogliere rifiuti;
  • chi cura, per professione, persone non autosufficienti.

Tuttavia nell’elenco delle mansioni ritenute gravose ci sono anche quelle professioni che, pur non essendo faticose fisicamente, comportano stress e fatica mentale. Pertanto sono ritenute mansioni gravose anche le seguenti:

  • infermieri o ostetriche che operano su turni;
  • maestre/i di asilo nido e scuola dell’infanzia;
  • professori di scuola primaria, pre-primaria e professioni assimilate;
  • tecnici della salute;
  • addetti alla gestione dei magazzini e professioni assimilate;
  • professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali;
  • operatori della cura estetica;
  • professioni qualificate nei servizi personali ed assimilati.

Infine possono beneficiare dell’opzione Ape sociale anche queste categorie occupate in mansioni molto gravose e, talvolta, anche molto rischiose:

  • artigiani, operai specializzati, agricoltori;
  • conduttori di impianti e macchinari per l’estrazione e il primo trattamento dei minerali;
  • operatori di impianti per la trasformazione e lavorazione a caldo dei metalli;
  • conduttori di forni ed altri impianti per la lavorazione del vetro, della ceramica e di materiali assimilati;
  • conduttori di impianti per la trasformazione del legno e la fabbricazione della carta;
  • operatori di macchinari e di impianti per la raffinazione del gas e dei prodotti petroliferi, per la chimica di base e la chimica fine e per la fabbricazione di prodotti derivati dalla chimica;
  • conduttori di impianti per la produzione di energia termica e di vapore, per il recupero dei rifiuti e per il trattamento e la distribuzione delle acque;
  • conduttori di mulini e impastatrici;
  • conduttori di forni e di analoghi impianti per il trattamento termico dei minerali;
  • operai semi-qualificati di macchinari fissi per la lavorazione in serie e operai addetti al montaggio;
  • operatori di macchinari fissi in agricoltura e nella industria alimentare;
  • conduttori di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento;
  • personale non qualificato addetto allo spostamento e alla consegna merci;
  • personale non qualificato nei servizi di pulizia di uffici, alberghi, navi, ristoranti, aree pubbliche e veicoli;
  • portantini e professioni assimilate.

Se non rientrate in nessuna di queste categorie non vi preoccupate: ci sono altri modi per andare prima in pensione.

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