Il fallimento delle banche non può lasciare indifferenti. I nostri risparmi potrebbero essere a rischio. Vediamo cosa potrebbe accadere.
Ciò che nessuno di noi si augura è di vedere andare in fumo i risparmi di una vita. Purtroppo per alcune banche le cose si stanno mettendo davvero male e nessuno può ritenersi del tutto al sicuro. Vediamo insieme cosa sta succedendo e cosa dobbiamo aspettarci.
Il fallimento di Svb negli Stati Uniti, la crisi di First Republic Bank e il collasso sfiorato di Credit Suisse, hanno fatto tremare il mondo intero. Erano anni che non vedevamo istituti bancari fallire e speravamo di esserci lasciati alle spalle questo genere di catastrofi. Purtroppo non è così.
Milioni di risparmiatori in tutto il mondo si stanno interrogando circa la solidità della propria banca. Milioni di investitori iniziano a temere ciò che solo fino a qualche settimana fa era considerato un rischio inesistente: poter perdere tutto da un momento all’altro.
L’economista Massimo Amato ha sottolineato le similutidini tra questa fase – fatta di mercati sottoposti a strette sui tassi e decollo dell’inflazione – e il 1929, caratterizzato dal crash bancario e dalla Grande Depressione. Ma, analizzando anni molto più vicini a noi, si possono riscontrare evidenti similitudini anche con la crisi finanziaria del 2007-2008.
Il peggio non è passato, forse deve ancora arrivare. Per molte banche e, quindi, per risparmiatori e investitori, le cose potrebbero mettersi davvero malissimo. Analizziamo nel dettaglio la situazione.
Esattamente come accadde durante la crisi del 2007-2008, le banche rischiano una crisi strutturale per la presenza di titoli potenzialmente tossici nei bilanci. Di recente la Banca Centrale europea ha lanciato l’allarme su miliardi di derivati legati alla sperequazione dei mercati energetici che avrebbero potuto diventare spazzatura. Se così fosse il sistema bancario crollerebbe come un castello di carte.
La maggior parte degli istituti di credito non si sta adeguatamente preparando ad una possibile- forse probabile – crisi del mercato immobiliare. Secondo uno stress test condotto dalla Bce sulle principali banche europee, gli istituti di credito non stanno gestendo il denaro con sufficiente prudenza per essere pronti di fronte a ipotetici problemi futuri.
Eppure la crisi del mercato immobiliare potrebbe essere più vicina di quanto pensiamo. L’avanzata dei tassi, la fine degli immobili considerati come un investimento sicuro, l’inflazione che scoraggia all’acquisto: sono tutti fattori che hanno colpito il settore. Le banche sono state colpite due volte. Da un lato come detentrici di fondi legati all’immobiliare e dall’altro per i mutui e i prestiti concessi.
Se tutti coloro che hanno un mutuo non riescono più a pagare e, contemporaneamente, il mattone perde valore, allora ecco che il fallimento delle banche è servito. Soprattutto considerando che, attualmente, circa il 27% dei mutui e dei prestiti proviene non da grandi gruppi bancari ma da banche regionali o locali, maggiormente esposte a perdite e deprezzamenti rispettosi colossi finanziari. Per questi motivi, nei prossimi mesi, le politiche delle banche – specialmente di quelle piccole- per quanto riguarda mutui e prestiti potrebbero cambiare parecchio.
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