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Risparmio

Fallimento della banche, quali rischi ci sono a tenere i soldi sul conto

Published by
Massimiliano Ciancaglioni

In tanti temono il fallimento delle banche, non solo nel nostro Paese: c’è un modo per sapere se i nostri soldi sul contro sono al sicuro

Cresce sempre di più la paura del fallimento delle banche e per questo sono sempre di più coloro che si chiedono se i loro soldi sono al sicuro sul proprio conto. Il sistema infatti rischia di entrare in crisi dopo il fallimento della Silicon Valley Bank e della Credit Suisse. Solitamente le banche europee hanno una clientela più diversificata e sono molto più solite, quindi non c’è da sbrigarsi a riprendere il proprio denaro.

Fallimento della banche, quali rischi ci sono a tenere i soldi sul conto- Missionerisparmio.it

Va sempre tenuto a mente che i conti bancari hanno una garanzia fino a 100mila euro in caso di fallimento dell’Istituto di credito. In Italia tutte le banche hanno l’obbligo di aderire al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, che tutelerà i fondi in casa la banca dovesse finire in liquidazione.

Nel caso in cui si possiede un conto cointestato, ogni intestatario ha diritto al rimborso entro l’ammontare garantito. Se invece si hanno più depositi presso la stessa banca, l’ammontare dei conti viene sommato fino alla cifra di appunto 100mila euro entro sette giorni lavorativi dalla liquidazione attraverso le risorse versate dalle banche.

Banche, cosa è tutelato dal Fidt e cosa no

Arriviamo quindi al Fidt, la cui garanzia non è applicata solo alle persone fisiche ma anche a quelle giuridiche, così come non c’è differenza tra maggiorenni e minorenni. Per quest’ultimi i diritti sono esercitati da chi ha la podestà genitoriale. E’ proprio grazie al Fidt che i soldi depositati sul conto sono al sicuro. La tutela si applica anche a conti deposito vincolati e non, ai certificati di deposito e ai libretti di risparmio.

Soldi sul conto corrente, fai attenzione-Missionerisparmio.it

Il fondo invece non tutela le obbligazioni e i pronti contro termine, anche detti Repo, ovvero dei contratti dove il venditore cede dei titoli in cambio di denaro e si impegna a riacquistarli entro una certa data. La cifra che eccede dai 100mila euro non è rimborsata dal Fidt. Il credito residuo viene però iscritto nello stato passivo della banca e può concorrere in seguito ai riparti di liquidazione.

La dotazione del Fondo Interbancario di Tutela dei depositi è al momento di 3,3 miliardi di euro e non basterebbe nemmeno per il fallimento di una banca media. Per questo si sta sviluppando l’idea di un fondo unico a livello continentale.

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