I nostri incubi non sono ancora finiti specialmente se si parla di gas. A breve potremmo avere di nuovo problemi di approvvigionamento.
L’emergenza energetica non è ancora alle nostre spalle. Tutt’altro. A breve potremmo ripiombare nell’incubo dell’approvvigionamento e del razionamento del gas. Tuttavia questa volta la Russia non c’entra. Vediamo nel dettaglio cosa sta accadendo.
Questa volta a chiederci di razionare il gas è la Commissione europea che ha proposto agli Stati membri di estendere fino a marzo 2024 il taglio dei consumi di gas. La misura avrebbe la sua naturale scadenza il 31 marzo 2023 ma l’Ue ci chiede di continuare a stringere la cinghia. Dopo le auto elettriche e le case Green entro il 2030, ora l’Europa ci chiede di razionare quella che è la principale fonte di energia di gran parte delle abitazioni e delle attività ristorative.
La Commissione Ue ha specificato che questa richiesta è dovuta al fatto che le forniture dalla Russia sono ridotte ai minimi termini e, quindi, si temono possibili problemi tra l’estate e l’autunno di quest’anno. L’Italia e gli altri partner, infatti, non hanno ancora sostituito del tutto il gas russo e le scorte potrebbero esaurirsi presto. Per questi motivi la Commissione europea vuole ridurre la domanda di gas e per farlo si rende necessaria una stretta sui consumi. Stretta che potrebbe essere attuata tramite razionamenti.
La richiesta della Commissione europea non è un obbligo ma si basa sul principio della volontarietà. Ogni Stato membro può decidere se aderire a questa politica di riduzione dei consumi oppure no. Politica che era stata accettata dal precedente Esecutivo guidato da Mario Draghi. Non è detto che Giorgia Meloni voglia proseguire sulla stessa strada.
Stando ad un report di Eurostat, il nostro Paese è tra gli ultimi nella classifica di chi ha ridotto maggiormente i consumi di gas. L’Italia non è riuscita a centrare l’obiettivo di ridurre i consumi di gas di almeno il 15%. Medaglia d’oro va, di contro, alla Finlandia, che ha tagliato di oltre il 50% i propri consumi. Mentre Francia e Germania hanno ridotto di oltre il 20%. L’obiettivo europeo per il momento non è stato imposto ma in caso di emergenza può sempre diventare un vincolo obbligatorio.
Qualora diventasse obbligatorio ridurre i consumi di gas, l’Italia potrebbe chiedere una deroga. Quest’ultima è prevista nel caso in cui i Paesi membri abbiano superato i loro obiettivi di riempimento degli stoccaggi di gas o se sono fortemente dipendenti dall’esportazioni di gas, ma anche in caso di netto aumento dei consumi. A quel punto l’obiettivo diventerebbe ridurre i consumi non più del 15% ma solo del 7%.
Il nostro Paese è fortemente dipendente dal gas al punto che se il taglio dei consumi dovesse riguardare le aziende che usano metano per produrre elettricità si rischierebbe di lasciare l’Italia al buio. Ma non solo: un taglio dei consumi del 15% vorrebbe dire una sorta di lockdown con tanto di coprifuoco per bar, ristoranti negozi.
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