Quale sarà l’ultimo giorno in cui sarà possibile tenere accesi i riscaldamenti nelle case degli italiani? Ecco la tabella dettagliata.
A causa delle sanzioni imposte alla Federazione Russa ed alla difficoltà di riempire gli stoccaggi di gas durante l’estate 2022, per la stagione invernale 2022-2023 il DM 303/2022 ha previsto la riduzione di 15 giorni del periodo di riscaldamento. Il provvedimento è in vigore per coloro che hanno impianti termici climatizzati a gas.
Oltre a questo, si erano previste ulteriori limitazioni riguardo l’accensione dell’impianto. Inizialmente si doveva ridurre di un’ora il riscaldamento delle abitazioni. Inoltre, si erano introdotte delle limitazioni al numero di gradi consentiti all’interno degli ambienti: 17° per le attività industriali, 19° per tutti gli altri ambienti.
La stagione invernale 2022-2023 è stata fra le più calde in assoluto in Europa. Lo conferma la Coldiretti, che ha analizzato i dati di C3s, ovvero del Copernicus Climate Change Service. La Confederazione Nazionale dei coltivatori diretti spiega come, rispetto al periodo 1991-20 si sia registrata una temperatura di 1.44 gradi più alta.
In particolare, sulla terraferma le temperature sono state molto più elevate nell’Europa orientale e nei paesi del nord. Questa situazione non ha avuto solamente effetti sulla salute, ma soprattutto sulla distribuzione idrica. Proprio per questo in Italia si è iniziato a valutare la desalinizzazione delle acque di mare.
Anche se l’inverno 2022-2023 non è stato dunque particolarmente freddo, ormai la stagione primaverile è alle porte. Questo significa che è imminente lo spegnimento dei riscaldamenti, che seguono un calendario definito dal D.p.R 412/1993. A seguito di questo provvedimento, l’Italia è stata suddivisa in sei fasce.
Tutti i comuni alpini che fanno parte della fascia F, come ad esempio Cuneo, Trento e Belluno non dovranno seguire un calendario particolare. In queste zone fa infatti particolarmente freddo, e quindi il riscaldamento potrà essere acceso in qualsiasi momento in base alla temperatura esterna.
Tutti i comuni che fanno parte della fascia D ed E, che sono i più numerosi, spegneranno il riscaldamento il prossimo venerdì 7 aprile. A titolo di esempio, fanno parte della zona E la città di Milano, Trieste, Modena, Bologna. Fanno parte della zona D città come Roma, Genova, Pisa, Livorno, Savona, La Spezia, Macerata.
I comuni inseriti nella fascia C, che è la zona adriatica settentrionale, e quelli inseriti in fascia B, che è la zona tirrenica, spegneranno il riscaldamento un poco prima, il 23 marzo 2023. Le zone che fanno parte della fascia A, cioè l’area sud-orientale e le isole, hanno già dovuto spegnere il riscaldamento a partire dal 7 di marzo.
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