Quali lavori saremo obbligati a fare per rispettare la direttiva europea sulle “case green“? Ecco cosa contiene davvero il testo della norma.
Alla fine la normativa sulle cosiddette “case green” è passata ai voti al Parlamento europeo. Quello che evidenzia un sondaggio degli istituti mUp Research e Norstat è che gli italiani non abbiano capito cosa comporterà questa nuova normativa. Solamente il 20% si è detto disposto ad adeguarsi.
Si stima che circa 15 milioni di persone siano invece propensi ad adeguare la propria casa solamente se verranno istituiti degli aiuti di stato. Un milione di proprietari, invece, valuta di vendere la propria casa e di trasferirsi a vivere in affitto pur di non dover affrontare le spese che derivano dalla direttiva sulle “case green“.
Case green, ecco quali lavori saremo obbligati a fare
Sorprende sapere che circa 1 italiano su 2 non conosca la classe energetica del proprio immobile. Ci sarebbe inoltre un 4,6% circa che ha manifestato la volontà di non fare nessun intervento sul proprio immobile, sempre che non venga scoperto. C’è dunque tanta confusione rispetto alla direttiva sulle “case green“.
Con 343 voti a favore, 216 contro e 78 astenuti, il Parlamento europeo ha quindi approvato che, entro il 2030 tutti gli edifici residenziali dovranno essere nella classe energetica E. Successivamente, entro il 2033, tutte le case a destinazione abitativa dovranno avere almeno la classe energetica D.
Quanti sono gli italiani colpiti dal provvedimento europeo?
Secondo la direttiva del Parlamento europeo, dunque, 1.8 milioni di edifici residenziali su 12 milioni complessivi di abitazioni dovrebbero essere ristrutturati entro 7 anni. Non è stato chiarito ancora da dove si dovrebbero reperire i fondi per un’operazione così onerosa, soprattutto adesso che ci stiamo affacciando ad una profonda crisi.
Il parlamentare del PPE Massimiliano Salini ha spiegato di aver votato contro la direttiva sulle “case green“. Ha inoltre rimarcato come, dopo il fallimento sul divieto di utilizzare auto a diesel e benzina, anche questo provvedimento abbia rischiato di seguire lo stesso percorso, intravedendo una crisi delle istituzioni europee.
Ecco il tweet di Massimiliano Salini:
Oggi a Strasburgo ho votato contro la direttiva sui nuovi standard energetici degli edifici, in primo luogo a causa delle incertezze e delle deadline temporali, insostenibili per l’Italia. 1/2
— Massimiliano Salini (@MaxSalini) March 14, 2023
Cosa bisognerà fare per adeguarsi alla nomativa: gli interventi sulle case
Ciò che in molti non sanno, è che le classi energetiche degli immobili a cui attenersi non saranno quelle che utilizziamo oggi. Non sono ancora chiari i nuovi parametri, ma all’interno della direttiva si richiede che le famiglie diminuiscano di un 25% i loro consumi energetici. Questo ovviamente comporta una serie di interventi onerosi.
Fra gli interventi che di sicuro migliorano l’isolamento dell’edificio ci sono l’eliminazione dei ponti di calore, che di solito avviene sostituendo porte e finestre. Anche il cappotto termico è un intervento che garantirebbe un ridotto consumo energetico, ma non il risparmio delle famiglie e tantomeno un minore inquinamento.