Le partite IVA sono troppo onerose, ed ora si è presentato anche il problema delle multe: ecco cosa valutare prima della chiusura.
Durante la pandemia di Covid, la pressione fiscale italiana ha continuato a salire. I dati ufficiali OCSE riportano una pressione fiscale al 45,6%, la quinta più alta al mondo. La realtà sarebbe ancora peggio: la pressione fiscale reale sarebbe arrivata a raggiungere addirittura il 48,2% nel corso del 2022.
Lo ha confermato il Consiglio nazionale dei commercialisti in un’audizione sul Documento di economia e finanza presso le commissioni di Bilancio Camera e Senato. Tutto questo sarebbe successo proprio negli anni più difficili dal punto di vista economico. Nel 2020, infatti, il PIL italiano è sceso dell’8,9%. La crescita dei due anni successivi non ha comunque colmato la produttività persa.
Partite IVA, cosa valutare prima della chiusura
I dati del MEF confermano che, nonostante nel 2022 siano state aperte 501.500 nuove partite IVA, c’è stata una flessione del 8,7% sul numero complessivo di attività che ad oggi sono ancora aperte. Questo riflette le difficoltà di continuare a portare avanti la libera professione in Italia, dove i sussidi sono quasi completamente assenti.
Per chi non ha licenze, valutare di chiudere la propria partita IVA durante un periodo di crisi può essere un’opzione da valutare. La scelta può essere portata avanti anche in via temporanea, ad esempio per superare un periodo di un lockdown o una crisi finanziaria globale come quella a cui ci stiamo affacciando nel mese di marzo 2023.
Perchè può essere vantaggiosa la chiusura temporanea
Per alcune attività, infatti, è previsto il versamento dei contributi minimi obbligatori. In questo caso, se anche l’attività non dovesse generare alcun fatturato, si dovrebbe continuare a fare i versamenti. Questo potrebbe essere un’altra motivazione che può spingere a chiudere temporaneamente la propria attività.
La procedura la chiusura della partita IVA è molto semplice, a prescindere dal regime fiscale che si è adottato. Basta semplicemente compilare un modello, AA9/12, che si può scaricare dal sito web dell’Agenzia delle Entrate. Successivamente, lo si può consegnare autonomamente presso uno degli uffici dell’Ente.
Come scaricare e compilare il modulo AA9/12
Visitando il portale www.agenziaentrate.gov.it bisogna scegliere la sezione “professionisti“. Dal menù a tendina si deve selezionare “istanze” e quindi “partite IVA“. A questo punto si apre una pagina che nel menù a sinistra offre tutte le spiegazioni relative alla compilazione ed alle modalità di utilizzo.
Scegliendo l’opzione “modello e istruzioni” si potrà scaricare appunto il modello AA9/12. Prima di consegnare il modulo compilato è necessario però fare un’ulteriore verifica. Nel caso in cui la nostra partita IVA fosse iscritta a www.registroimprese.it, si renderà necessario utilizzare il software ComUnica per la chiusura dell’attività.