Ottime notizie: diversi lavoratori potranno andare in pensione molto prima del previsto. Vediamo chi potrà ritirarsi già a 60 anni.
Dalla legge Fornero in avanti il mondo delle pensioni è cambiato e la maggior parte dei lavoratori sono stati costretti ad attendere fino a 67 anni per poter andare in pensione. Fortunatamente arrivano buone notizie e ora molti già a 60 anni potranno ritirarsi dal lavoro.
Attualmente l’età per andare in pensione è ancora 67 anni. Quota 100, che permetteva di ritirarsi dal lavoro a 62 anni con 38 di contributi, è stata abolita nel 2021; d’altro canto le pensioni senza limiti di età prevedono di avere non meno di 41 anni di contributi. Il chè significa aver iniziato a lavorare molto giovani.
Eppure ci sono diverse strade per riuscire ad andare in pensione a 60 anni o addirittura prima senza 41 anni di contributi. In questo modo non solo una persona si godrebbe quanto guadagnato in tanti anni, ma viene incentivato anche il ricambio generazionale sul lavoro.
Andare in pensione a 60 anni non è, al giorno di oggi, una cosa comune ma non è assolutamente impossibile. Tutto sta nel conoscere le varie possibilità e nel saper scegliere quella più adatta alla propria situazione.
Andare in pensione a 60 anni o prima è il sogno se non di tutti, certamente di molti. Ritirarsi dal lavoro e godere del proprio tempo e denaro senza cartellini da timbrare. Per raggiungere l’agognato traguardo della pensione prima dei 60 anni ci sono diverse possibilità. Vediamo insieme quali sono.
La prima via, come scritto sopra è quella del calcolo degli anni di contributi. Con 41 anni di contributi è possibile ritirarsi anche se sulla torta non ci sono ancora 67 candeline. Se, ad esempio, una persona ha iniziato a lavorare a 18 anni – non in nero ovviamente- già a 59 può andare in pensione.
Tuttavia ben pochi hanno iniziato a lavorare in regola e in modo continuativo già a 18 anni. Che fare allora se non si hanno 41 anni di contributi? Niente paura, ci sono altre strade.
Ci sono due misure che consentono di andare in pensione prima di 60 anni e che riguardano specificamente le lavoratrici donne. La prima misura è la ormai famosa Opzione Donna che, con 35 anni di contributi, consente alle donne di andare in pensione già a 58 anni. Però nell’ultimo anno sono state poste delle limitazioni: possono usufruire di Opzione Donna solo le badanti, le disoccupate, le lavoratrici invalide o le dipendenti di aziende in crisi. Inoltre per poter andare in pensione a 58 anni è necessario avere almeno due figli.
La seconda strada percorribile è, invece, la Pensione di Vecchiaia Anticipata. Quest’ultima è molto vantaggiosa perché permette di andare in pensione a soli 56 anni e con appena 20 di contributi. Ma non tutti possono usufruire di questa possibilità. Infatti è necessario avere un’invalidità certificata dell’80% almeno. E non è sufficiente neppure un’invalidità generica: serve l’invalidità specifica.
Non serve l’invalidità civile certificata dalla canonica Commissione medica per Invalidi Civile delle ASL. Questa invalidità è quella che riguarda la riduzione della capacità lavorativa generica di un invalido. La disabilità che permette di lasciare il lavoro a 56 anni a una lavoratrice è quella certificata dalla commissione medica dell’INPS. E deve essere un’invalidità specifica inerente il settore del lavoratore: in pratica deve attestare che la lavoratrice in questione, a causa della sua invalidità, non può svolgere la sua specifica mansione. Anche gli uomini possono beneficiare della Pensione di Vecchiaia Anticipata ma non prima dei 61 anni.
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