La Commissione europea si riunirà per discutere di nuovo delle case green e delle ristrutturazioni per legge. Ecco chi sarà obbligato ad intervenire.
La Commissione europea si è data 6 priorità per il periodo 2019-2024: preparare i cittadini all’era digitale, rafforzare l’economia diminuendo le diseguaglianze, consolidare il ruolo diplomatico a livello internazionale, promuovere lo stile di vita europeo, intensificare i rapporti fra il parlamento europeo e quelli nazionali e promuovere il Green Deal europeo.
In particolare, il Green Deal europeo si propone di far di ventare la UE il primo continente ad impatto climatico zero. È proprio da questa priorità della Commissione europea che sono nate alcune delle proposte di legge più discusse. Fra queste, l’abbandono dell’energia ricavata da petrolio e gas, o il divieto di utilizzare auto a benzina e diesel.
Case green e ristrutturazione per legge: chi sarà obbligato
Fra gli obiettivi del Green Deal europeo c’è la creazione di un Bauhaus europeo. Si vuole quindi dare vita a degli spazi in cui vivere ispirati da arte e cultura, che siano sostenibili ed anche inclusivi. Per questo motivo, l’Osservatorio europeo sul parco immobiliare sta completando il censimento di tutte le abitazioni entro il prossimo giugno.
Bisogna sottolineare che il censimento prende in esame i dati del 2018, quindi non sarà completamente aggiornato. Servirà però per capire l’efficientamento energetico e decidere con come orientarsi in seno alla Commissione europea. Da novembre, infatti, si discute una bozza di legge sulle case che ha sollevato diverse polemiche.
Cosa succederà a chi non ristruttura la casa entro il 2030
Il 13 marzo 2023 l’Eurogruppo discuterà gli orientamenti di politica di bilancio per il 2023 e 2024. In questo ambito, si tornerà ad affrontare anche il tema dell’efficentamento energetico delle case dell’Unione Europea. Entro il 2030, infatti, gli edifici dovranno tutti essere almeno in classe E. Per il 2033, invece, è richiesta almeno la classe D.
Chi non si adeguerà a quanto deciso dalla UE potrà anche andare incontro a sanzioni di diverso tipo. Sembrerebbe proprio che, inoltre, verrà inibita la possibilità di vendere o affittare abitazioni che non rispettino la classe energetica richiesta. Curiosamente, tutto questo non si applicherebbe alle seconde case.
Quali dovrebbero essere le conseguenze dell’efficientamento energetico
L’Ance, ovvero l’Associazione Nazionale dei Costruttori Edili, ha stimato che solo in Italia ci sarebbero 1,8 milioni di edifici interessati da questa decisione della Commissione europea. Il costo delle ristrutturazioni si aggirerebbe intorno ai 400 miliardi. Non è chiaro come le famiglie europee, in questo momento di crisi, possano trovare i soldi per le ristrutturazioni.
La Commissione europea non chiarisce questo punto, ma sottolinea che l’efficientamento degli edifici è stato richiesto per migliorare la salute dei cittadini europei e ridurre il consumo di energia. Un recente studio IEA mostra come, per ogni milione di euro investito nelle ristrutturazioni, dovrebbero nascere 12-18 nuovi lavori a livello locale.