Nel 2024 si potrà accedere alle pensioni a soli 60 anni? Ecco cosa c’è di vero nelle voci che si stanno rincorrendo nelle ultime ore riguardo un nuovo provvedimento.
La legge di bilancio 2023 ha previsto due possibilità di ritirarsi anticipatamente dal lavoro. Con Quota 103 si può chiedere l’accesso alla pensione con 41 anni di contributi e 62 anni di età. Il provvedimento è valido per dipendenti del settore pubblico e privato, ma anche per gli autonomi iscritti alla gestione separata INPS.
Come già previsto dai precedenti provvedimenti chiamati Quota 100 e Quota 102, la pensione anticipata ottenuta con Quota 103 non è cumulabile con altri redditi da lavoro. Allo stesso tempo, l’assegno della pensione deve essere almeno pari a 5 volte il trattamento minimo INPS, che nel 2022 corrispondeva a 525,38 euro.
Oltre a Quota 103, la legge di bilancio 2023 ha confermato anche la possibilità di accedere ad Opzione Donna. Le condizioni, però, sono cambiate, diventando più restrittive. Chi richiede di fare accesso all’Opzione Donna, infatti, deve assistere da almeno 6 mesi un parente con una grave disabilità così come definito dalla legge 104/1992.
Anche le lavoratrici che hanno una riduzione della capacità lavorativa riconosciuta con un’invalidità di almeno il 75% possono accedere ad Opzione Donna. Questa possibilità rimane anche per le dipendenti le cui aziende hanno aperto un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale. C’è inoltre il requisito di 35 anni di contributi al 31/12/22.
Opzione Donna permette di accedere alla pensione anticipata già a 60 anni per coloro che non hanno avuto figli. Le lavoratrici che hanno avuto 1 figlio possono ritirarsi a 59 anni, mentre coloro che hanno avuto 2 o più figli possono già accedere alla pensione a 58 anni. Nei primi 9 mesi di adozione di Opzione Donna nel 2022 si registrarono 18.000 adesioni.
Si stima che, nel 2023, saranno circa 5.000 donne a poter usufruire di questa possibilità di accedere alla pensione anticipata. Bisogna sottolineare che, ritirarsi in pensione con il sistema contributivo con soli 35 anni di contributi, porterà all’erogazione di un assegno mensile dall’importo spesso molto ridotto.
Nonostante la penalizzazione sull’importo della pensione per chi si ritira in anticipo dal lavoro, sono in molti a preferire, per diversi motivi, di lasciare anticipatamente il mercato del lavoro. In molti si sono chiesti come mai esista l’Opzione Donna e non si sia pensato ad istituire l’Opzione Uomo. Un gruppo su Facebook raccoglie anche tutti gli interessati.
La CISL spiega che Opzione Donna potrebbe essere oggetto nel tempo di una richiesta sempre maggiore, soprattutto se diventerà l’unica forma di pensione anticipata. Non bisogna quindi sottovalutare il grosso problema della sostenibilità finanziaria attuale e futura, che porterebbe a concludere che non ci sarà mai un Opzione Uomo.
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