Le cose non stanno andando bene con l’abolizione degli assegni bancari. Ecco cosa sarebbe successo dopo la reazione dei correntisti.
Oltre la metà dei pagamenti effettuati dagli italiani è fatta con uno strumento elettronico. Il contante viene utilizzato maggiormente rispetto ai cittadini dei paesi europei, ma si può concludere che rimane uno strumento molto apprezzato. Gli assegni bancari e postali, invece, a fine 2021 totalizzavano meno dell’1% degli importi totali dei pagamenti.
Forse soprattutto per questo motivo, la prima banca per capitalizzazione in Italia, cioè Intesa Sanpaolo, ha deciso di inviare una comunicazione ai clienti che ha subito fatto scalpore. Come ha riportato il quotidiano La Stampa, infatti, la banca di Torino avrebbe l’intenzione di dismettere per sempre l’utilizzo degli assegni.
Abolizione degli assegni bancari, cosa succede
La comunicazione di Intesa Sanpaolo ad alcuni correntisti inizia così: “Dall’8 maggio (2023, ndr) non potrai più utilizzare il tuo blocchetto degli assegni. Ti informiamo inoltre, che a partire dalla stessa data, potrai effettuare online bonifici istantanei senza alcuna commissione aggiuntiva, allo stesso costo del bonifico in Italia“.
Come riporta TGCom24, gli utenti che hanno ricevuto questo avviso dovrebbero essere solamente qualche migliaio. Intesa Sanpaolo, infatti, aveva inizialmente previsto un progressivo abbandono degli assegni. Probabilmente, infatti, l’intenzione era quella di estendere gradualmente l’abolizione degli assegni bancari a tutta la clientela.
L’alternativa proposta dalla banca per sostituire gli assegni
Intesa Sanpaolo aveva anche proposto un’alternativa agli assegni. Si sono infatti messi a disposizione i bonifici istantanei con lo stesso costo dei bonifici ordinari. Solitamente, infatti, i bonifici istantanei vengono attivati come un servizio a parte e solamente su richiesta. Inoltre, hanno un costo maggiore rispetto ai bonifici ordinari.
La proposta di Intesa Sanpaolo non sarebbe piaciuta ai correntisti, ed ha incuriosito l’opinione pubblica. Ad oggi, infatti, ci sono alcune operazioni che si effettuano solamente con gli assegni e risulta difficile riuscire ad immaginare che si riesca a svolgerle con dei pagamenti elettronici. Un esempio può essere la compravendita di un immobile.
I chiarimenti di Intesa Sanpaolo a seguito della comunicazione sugli assegni
Quando acquirente e venditore di un immobile si trovano davanti ad un notaio per firmare il rogito, si scambia di solito un assegno circolare. Rispetto ad un assegno, che potrebbe essere anche scoperto, l’assegno circolare è garantito dalla banca che lo emette. Forse proprio per questo motivo Intesa Sanpaolo ha fatto alcuni chiarimenti.
Come riporta Investire Oggi, ad inizio marzo Intesa Sanpaolo ha spiegato che i clienti che vorranno continuare ad utilizzare gli assegni potranno farlo. Si tratta di una decisione molto importante presa dalla banca con la maggiore capitalizzazione in Italia, che dunque influirà anche su quanto emaneranno nei prossimi mesi gli altri istituti di credito.