Affrettati senza perdere troppo tempo. Se hai la Partita Iva entro il 28 febbraio puoi chiedere di pagare meno tasse
I lavoratori professionisti possono approfittare di un’occasione davvero allettante messa sul piatto da questo governo. Quello delle partite Iva, infatti, è un mondo lavorativo particolarmente complesso e variegato e non sempre, quindi, vive di buone opportunità.
Tuttavia, a seguito delle ultime normative messe in campo dal nuovo governo a guida Meloni, ci sono delle interessanti novità che saranno sicuramente ben accolte da coloro che si sono messi in proprio. Ecco, quindi, perché dovresti fare attenzione e affrettarti senza perdere troppo tempo. Se hai la Partita Iva, entro il 28 febbraio puoi chiedere di pagare meno tasse. In questo articolo ti mostreremo in che cosa consiste la misura e come puoi chiedere di pagare meno tasse.
Buone notizie per molti lavoratori professionisti. I commercianti, gli artigiani e gli autonomi con Partita Iva a regime forfettario potranno chiedere di pagare meno tasse. Hanno infatti tempo fino al 28 febbraio per poter richiedere una riduzione del 35% dei contributi previdenziali da versare all’Inps. Si tratta di una misura prevista dalla legge di Bilancio 2023 realizzata dal governo Meloni. Tuttavia, non tutti possono presentare la domanda.
Possono accedere al regime forfettario soltanto coloro che hanno un reddito da lavoro autonomo o impresa e che hanno avuto ricavi per un massimo di 85.000€ nel 2022. Inoltre, le spese per collaborazioni estemporanee e personale non possono essere superiori a 20.000€. Sono queste le categorie che possono accedere al regime forfettario e che dovranno versare i contributi, ottenuti secondo i calcoli previsti dall’Istituto previdenziale.
Come fare domanda? Per poter richiedere di pagare meno tasse è necessario inviare la domanda sul portale Inps, compilando il modulo apposito. Questo è accessibile presso il Cassetto previdenziale artigiani e commercianti. Coloro che hanno aperto una partita Iva nel 2023 possono fare domanda entro il 28 febbraio, mentre chi ha già inviato la richiesta negli anni precedenti non dovrà fare nulla. Grazie alla riduzione contributiva del 35% si avranno meno spese, ma con una conseguente penalizzazione sul calcolo pensionistico. Dunque, non si tratta di un vero e proprio sconto (che andrà ricalcolato appunto sulla quota del fondo pensionistico) ma la possibilità di ridurre i costi solo temporaneamente.
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