Lo stop dei bonus edilizi ha messo in una situazione difficile molti privati ed aziende. In molti, infatti, avevano già acquistato i materiali per fare i lavori, ed adesso lo stop alla cessione del credito d’imposta potrebbe fermare tutto.
Il governo Meloni ha deciso all’improvviso di eliminare la possibilità della cessione del credito d’imposta e lo sconto in fattura per il Superbonus ed il Sismabonus. Il renziano Luigi Marattin, che nel maggio 2020 era relatore del Decreto Rilancio, ha spiegato sul proprio su www.luigimarattin.it di aver visto com’è nata la cessione del credito d’imposta.
Marattin, che allora militava nel Partito Democratico, ha usato dei toni molto duri. Ha ricordato che nel 2018 il MoVimento 5 Stelle aveva raccolto 12 milioni di voti, e quindi avevano oltre 300 rappresentanti in parlamento. Per questo motivo, la loro maggioranza era schiacciante, e non era possibile far passare delle norme senza la loro approvazione.
Luigi Marattin ha sottolineato: “Il Movimento Cinque Stelle era convinto della necessità di creare una ‘moneta fiscale‘ complementare rispetto all’euro“. Ha quindi aggiunto che in parlamento si è provato ad affrontare il problema della sostenibilità di un provvedimento del genere, ricordando che c’era la consapevolezza che i costi sarebbero potuti esplodere.
Marattin ha anche delineato i due problemi che sono sorti con la cessione del credito d’imposta e lo sconto in fattura del Superbonus e Sismabonus. Il primo era la possibilità di inventare crediti inesistenti con una certa facilità, così come dimostrato anche da diversi rapporti della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Entrate.
Ecco il commento aspro di Luigi Marattin, che ricorda com’è nato il Superbonus:
Il secondo problema che riguarda la cessione d’imposta e lo sconto in fattura è che Eurostat ha fatto alcune osservazioni. Ad inizio febbraio l’istituto europeo di statistica aveva fatto notare che, dal punto di vista contabile, è corretto spalmare sui cinque anni il credito d’imposta che si potrà effettivamente detrarre dalle tasse in quel periodo di tempo.
Marattin aggiunge: “Se invece tu quel credito di 100 euro lo fai girare liberamente come se fosse moneta, allora vuol dire che quei 100 euro rappresentano un’obbligazione in ogni caso esigibile per lo stato italiano. È come se fosse un trasferimento, e quindi lo devi registrare per intero il primo anno nei conti di finanza pubblica“.
Gli imprenditori che si sono trovati davanti all’improvviso stop alla cessione del credito d’imposta si trovano in una situazione molto difficile. Giuseppe Conte ha spiegato che il la cancellazione del credito d’imposta e dello sconto in fattura potrebbe provocare la perdita di 130.000 lavori nel comparto edile, oltre al probabile fallimento di 40.000 aziende.
Molte imprese, infatti, si sono trovati ad aver acquistato del materiale per fare dei lavori per il Superbonus o il Sismabonus. Possono continuare ad usufruire della cessione del credito di imposta e dello sconto in fattura coloro che hanno presentato la CILA, ovvero la comunicazione di inizio lavori asseverata.
Possono inoltre continuare ad usufruire della cessione del credito d’imposta e dello sconto in fattura anche coloro che hanno acquisito l’istanza per il titolo abitativo per la demolizione e ricostruzione di edifici. Per gli interventi in edilizia libera è richiesto invece l’inizio dei lavori con una data antecedente al 16 febbraio 2023.
Il portale www.investireoggi.it ha anche aggiunto che per i lavori di ristrutturazione in economia, dove il contribuente acquista il materiale e si preoccupa della loro realizzazione, si deve dimostrare l’inizio dei lavori prima del 16 febbraio. In questo caso, se i lavori sono svolti in proprio, dovrebbe essere sufficiente la redazione di un affidavit.
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