In tanti si chiedono se per le vetrate scorrevoli sul terrazzo servono dei permessi. Vediamo cosa cambio rispetto alle verande fisse
I proprietari delle case in un condominio che hanno balconi esposti alle intemperie e che vogliono realizzare delle verande a vetri sono sempre di più. Alcuni prediligono quella removibile con porte e finestre scorrevoli, mentre altri invece la vogliono fissa. A tal proposito, in tanti si domandano se c’è bisogno di permessi per vetrate scorrevoli, visto che per quelle fisse serve chiedere al Comune.
La legge e la giurisprudenza considerano infatti la veranda come una “nuova costruzione” che amplia la parte vivibile della casa. Perciò chi ha intenzione di realizzarla deve chiedere il permesso al comune per non rischiare di commettere un abuso edilizio. Le cose sono però diverse per le vetrate scorrevoli, grazie anche all’ultimo intervento legislativo col decreto Aiuti bis.
C’è stato un ampliamento delle categorie dei lavori che possono essere fatti in edilizia libera, quindi senza dover presentare al comune alcun titolo abilitativo (CILA, CILAS, Permesso a costruire ecc…) Tra questi ci sono gli interventi di manutenzione ordinaria, l’installazione di pompe a calore con potenza inferiore a 12 kW, la sostituzione dei climatizzatori invernali.
Vetrate scorrevoli, cosa dice la legge a riguardo
Ovviamente per fare i lavori in edilizia libera bisogna rispettare tutte le altre norme, da quelle di sicurezza alle antisismiche e antincendio. L’art. 33 quater del decreto Aiuti bis ha sancito che anche i lavori per realizzare vetrate panoramiche amovibili rientrano fra quelli in edilizia libera.
Ci sono però dei requisiti che la vetrata deve rispettare. Nello specifico, la struttura deve assolvere funzioni temporanee di protezione degli agenti atmosferici e di miglioramento delle prestazioni energetiche.
Ma anche riduzione delle dispersioni termiche e parziale impermeabilizzazione delle acque meteoriche. E’ importante anche che la vetrata favorisca una naturale circolazione d’aria e non modifichi le linee architettoniche esistenti. Inoltre, indipendentemente che si necessiti di un permesso o meno, è possibile beneficiare del bonus ristrutturazione 50%.
Nei casi in cui c’è il risparmio energetico si può avere l’ecobonus ordinario, ma tale risparmio va certificato dall’impresa/fornitore. Se poi sono fatti anche interventi “trainanti” ammessi al superbonus, sono ammesse a quest’ultimo anche le spese per l’installazione delle vetrate. In tutti i casi è necessario che le spese risultino pagate con bonifico parlante.