Silvio Berlusconi ha sempre fatto delle pensioni minime uno dei suoi cavalli di battaglia. Aumentarle fino a 1.000 euro è da anni un suo obiettivo.
Già nelle passate legislature ha dichiarato di volere intervenire in tal senso.L’innalzamento delle pensioni minime è stato sempre un cavallo di battaglia di Silvio Berlusconi. Il leader di Forza Italia negli ultimi anni ha sempre detto di voler passare a 1.000 euro al mese le pensioni minime. Un obiettivo che già in passato il cavaliere aveva preannunciato parlando di pensione da un milione di lire.
Intervistato ai microfoni della trasmissione “Quarta Repubblica” in onda su rete 4, Berlusconi sulle pensioni minime ha rilanciato dichiarando: “E chi, oggi che il centrodestra è tornato al governo, ha avviato una battaglia per innalzare le pensioni minime a 1000 euro? Sono sempre io. Il primo segnale l’abbiamo già dato ai nostri pensionati che hanno 75 anni o più, perché abbiamo aumentato la loro pensione a 600 euro al mese.
Consiglio quindi ai miei coetanei, a tutti i pensionati italiani di andare a votare per consegnare a Forza Italia un mandato forte e chiaro affinché possa continuare verso il traguardo di elevare la loro pensione anno dopo anno, da 600 a 700 euro, da 700 a 800 euro, da 800 a 900 euro per arrivare entro questa legislatura a 1000 euro al mese per tredici mensilità”. Vediamo nel dettaglio se davvero la proposta Berlusconi è realmente alla portata per le casse dello Stato oppure si tratta del solito slogan elettorale che illude pensionati e non solo.
Al di là della propaganda politica un passaggio delle pensioni minime a 1.00 euro al mese sarebbe sostenibile per le casse dello Stato? In Italia si contano 16 milioni di pensionati per un totale di circa 22 milioni di assegni pensionistici.
Dal punto di vista degli importi, i 16 milioni di pensionati percepiscono in totale, al lordo, 312 miliardi di euro. Una somma importante che rappresenta una delle voci di spesa più importanti. In questo momento la proposta coraggiosa di Berlusconi di portare le pensioni minime a 1.000 euro sembra non sostenibile in termini economici.
L’INPS da tempo sta rivedendo i suoi conti che sono molto vicini al default con il rischio che le generazioni future restino davvero senza alcun tipo di pensione.
L’idea di Berlusconi risulta dunque essere coraggiosa almeno nel breve periodo. Va però precisato che l’esponente di forza Italia ha parlato di aumento pensioni minime entro il 2027 ovvero quando scadrà la legislatura del Governo Meloni.
Oggi servirebbero 33 miliardi di euro per potersi permettere pensioni minime a 1.000 euro. Per Berlusconi le coperture ci sarebbero. Secondo il cavaliere 4 miliardi si potrebbero recuperare restringendo il Reddito di Cittadinanza.
La seconda fonte sarebbe poi quella di tagliare la spesa pubblica ritenuta superflua che potrebbe garantire 10 miliardi subito. Infine la restante parte di 20 miliardi arriverebbe da una revisione delle spese fiscali.
Insomma si tratta di un qualcosa di fantasioso che lo Stato non può assolutamente permettersi alla luce del fatto che c’è una crisi economica ed una inflazione galoppante nonchè una recessione economica che rischia di paralizzare lo sviluppo economico di un Paese.
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