Ecco come i bonus edilizi possono aiutare le famiglie ed imprese messe in difficoltà dall’inflazione e come fare per godere del beneficio.
Negli ultimi anni il Superbonus è diventato molto popolare fra gli italiani, ma in realtà sono in vigore circa una decina di bonus edilizi diversi. In molti forse non sanno che i crediti d’imposta derivanti dai bonus edilizi possono essere utilizzati come uno sconto sulle imposte. In altre parole, il credito del bonus edilizio può essere messo in compensazione.
Utilizzo del credito d’imposta deve avere la stessa durata del bonus, ovvero 5 anni per il Superbonus e 10 anni per tutti gli altri bonus edilizi. Possono utilizzare il credito in compensazione il committente dei lavori edili, quindi il titolare del credito. Anche il fornitore che ha applicato lo sconto in fattura ha diritto all’utilizzo del credito di imposta.
Il credito d’imposta dei bonus edilizi può essere dunque utilizzato per pagare le imposte sui redditi, eventuali addizionali o ritenute alla fonte, i contributi previdenziali e le quote associative, l’IVA, l’IRAP. Si può anche utilizzare per pagare i premi assicurativi per polizze contro gli infortuni sul lavoro e malattie professionali e le tasse scolastiche.
La Risoluzione n. 71 del 7 dicembre 2022 ha stabilito anche i codici tributi da utilizzare nell’F24 per utilizzare i crediti d’imposta dei bonus edilizi: 7708 e 7718. Coloro che non fossero sicuri su come procedere o riguardo la loro eligibilità ad utilizzare i crediti d’imposta possono chiedere supporto ad un CAF oppure ad uno studio commercialista.
La disciplina della cessione dei crediti maturati con i bonus edilizi è stata revisionata con la conversione in legge del cosiddetto Decreto aiuti-quater. L’esecutivo è infatti intervenuto per ammorbidire la precedente normativa, aumentando il numero massimo di cessioni del credito del bonus edilizio che si possono effettuare.
È dunque nato un florido mercato nella cessione dei crediti d’imposta dei bonus edilizi, e ci sono anche dei siti web come www.girocredito.it che favoriscono l’incontro fra la domanda e l’offerta. Il compratore ha un guadagno in queste operazioni nel momento in cui il prezzo di acquisto è inferiore al valore nominale del credito d’imposta.
Il compratore che acquistasse un credito imposta di un bonus edilizio per 200 euro, di cui il valore nominale fosse di 260 euro, potrebbe portare in compensazione 260 euro nel pagamento delle imposte avendone pagati solo 200. Allo stesso tempo, il venditore si vede immediatamente versare l’intero valore del credito, senza aspettare 5 oppure 10 anni.
Inizialmente solo i comuni si erano interessati a poter acquistare i crediti di imposta. La novità è che adesso anche le regioni sono entrate in questo mercato. Il comunicato stampa del 7 febbraio 2023 annuncia l’intenzione della Regione Piemonte di soccorrere famiglie ed imprese acquistando 50 milioni all’anno di crediti d’imposta dei bonus edilizi.
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