Ci sono delle lettere che non puoi trascurare e che determineranno l’esito della domanda di rottamazione delle cartelle esattoriali. Ecco di cosa si tratta.
La legge di bilancio ha due disposizioni di natura condonistica. Per tutti i debiti contratti prima del 2015 e di importo inferiore ai 1.000 euro è previsto lo stralcio automatico. Questo provvedimento non riguarda i tributi locali, come TARI, IMU e le multe stradali, per i quali la decisione è rimandata ai singoli comuni ed alle regioni.
Chi non potrà avere lo stralcio delle cartelle esattoriali potrà comunque richiedere la rottamazione della propria cartella esattoriale per i carichi affidati agli agenti di riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022. In questo caso si pagherà solamente il debito maturato con l’Agenzia delle Entrate – Riscossione, esclusi gli oneri e gli interessi.
L’ultima data utile in cui poter chiedere di partecipare alla rottamazione delle cartelle “quater” è il 30 aprile 2023. Si potrà scegliere se restituire il debito in un’unica soluzione o in 18 rate. In entrambi in casi, entro il 30 giugno 2023 l’Agenzia delle Entrate – Riscossione comunicherà l’accoglimento della domanda e le istruzioni di pagamento.
Sembrerebbe che per la rottamazione delle cartelle “quater” si stia seguendo l’iter già definito con la “rottamazione-ter“. L’Agenzia delle Entrate – Riscossione, infatti, dovrebbe rendere disponibile entro la fine di febbraio un nuovo servizio online. Si dovrebbe infatti poter verificare se i propri debiti possano avere diritto alla rottamazione.
Con la “rottamazione-ter”, l’Agenzia delle Entrate aveva inviato delle PEC o delle raccomandate per notificare l’esito della richiesta stralcio o rottamazione della cartella. La comunicazione conteneva inoltre i primi dieci bollettini per i pagamenti di degli italiani che avevano scelto il rimborso del debito in 18 rate.
L’Agenzia delle Entrate – Riscossione aveva inoltre utilizzato alcune lettere nella comunicazione di accoglimento della rottamazione della cartella esattoriale. AT significava “accoglimento totale della richiesta”, AP era l’acronimo di “accoglimento parziale della richiesta”. AD e AX, invece, venivano usati per le rottamazioni con debiti rottamabili per i quali nessun importo risultava dovuto all’Ente.
La “rottamazione-ter” delle cartelle esattoriali, l’Agenzia delle Entrate – Riscossione aveva anche assegnato le lettere RI per le richieste per cui c’era stato il rigetto della domanda. Si scoprirà solamente nei prossimi mesi se anche per la rottamazione “quater” verranno adottate le medesime lettere. Su questi provvedimenti, però, c’è chi rimane scettico.
Alessandro Santoro, ex consigliere del Ministro dell’Economia e presidente della Commissione per la redazione della relazione sull’economia non osservata e l’evasione fiscale, ha spiegato su lavoce.info come questi provvedimenti riducano l’equità del sistema. Inoltre, ha evidenziato come la rottamazione diminuisca anche il gettito.
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