Ci sono dei conti correnti che fanno spendere molto meno di altri, a parità di servizi utilizzati. Ecco gli ultimi dati della Banca d’Italia.
Il 17 febbraio 2010 la Banca d’Italia ha individuato ben sette profili di operatività dei conti correnti italiani. Questi sono: i giovani, le famiglie a media operatività, le famiglie a bassa operatività, le famiglie ad elevata operatività, i pensionati a bassa operatività, i pensionati a media operatività ed i conti correnti a consumo.
Queste categorie sono funzionali al calcolo dell’ICC, ovvero l’indicatore dei costi complessivi che ciascun cliente di banca può consultare nei documenti relativi alla trasparenza. Ogni persona interessata infatti ad aprire un conto corrente in una banca italiana, può consultare il calcolo dell’ICC nella sua categoria di riferimento per comprendere i costi effettivi.
Il parametro ICC è nato proprio per evitare che il cliente bancario si trovasse sul conto corrente delle spese che non si aspettava. Uniformando e categorizzando la comunicazione dei costi, infatti, si è favorita la trasparenza bancaria. La Banca d’Italia pubblica alla fine di ogni anno un’analisi dell’ICC relativa all’anno precedente.
A fine 2022 è stata pubblicata l’Indagine sul costo dei conti correnti nel 2021. Purtroppo, nel documento si legge che i costi dei conti correnti bancari sono in media cresciuti di circa 3,80 euro. Questo significa che il costo di un conto corrente bancario medio in un anno è arrivato a raggiungere 94,70 euro.
Sia le spese fisse che quelle variabili hanno fatto aumentare il costo dei conti correnti italiani, rispettivamente con percentuali del 73.4% e 26.6%. Un trend che ha iniziato a delinearsi dal 2021 è il costo per l’emissione e la gestione delle carte di pagamento. In altre parole, prima erano spesso completamente gratuite, adesso hanno un costo di emissione.
Durante la pandemia, infatti, diversi istituti bancari hanno aggiornato le condizioni economiche del loro conto corrente. In alcuni casi, si è anche deciso di introdurre un costo mensile per le carte di credito, che prima erano concesse gratuitamente. Anche per questo motivo chi ha un conto corrente deve leggere attentamente le modifiche unilaterali del contratto che periodicamente la banca invia alla nostra e-mail o indirizzo fisico.
Quando si parla di conti correnti e si cerca di capire come spendere di meno, bisogna innanzitutto capire se può fare al caso nostro un conto corrente tradizionale oppure online. La differenza fra questi due servizi si sta assottigliando sempre di più con il passare del tempo, anche perchè molte banche stanno chiudendo le loro filiali.
Generalmente, i conti correnti online fanno spendere meno. Se si vuole però fare una simulazione per capire quale conto fa al caso nostro, sul sito web www.altroconsumo.it, scegliendo le opzioni “test“, poi “soldi” e quindi “banche“, si può fare una simulazione. Anche portali come www.facile.it permettono di confrontare le offerte delle diverse banche.
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