Nonostante la legge di bilancio abbia previsto la Quota 103, ci sarà chi andrà in pensione a 70 anni. Ecco cosa dice l’emendamento del decreto Milleproroghe.
Dopo aver pubblicato un rendiconto negativo per numerosi anni, nel 2020 l’INPS era arrivato al record di un passivo di 25,2 milioni di euro. Le motivazioni di questo risultato d’esercizio sono da ricercare soprattutto nella decisione del governo Draghi di utilizzare l’Ente nell’erogazione di misure straordinarie per il Covid.
L’INPS, infatti, non si occupa di pagare solo le pensioni ai lavoratori, ma svolge anche un’importantissima funzione assistenziale. Nel 2020, ad esempio, ha erogato la cassa integrazione Covid. Sorprendentemente, il bilancio assestato del 2022 è in positivo di 1,8 milioni di euro. Questo sarebbe dovuto all’importante aumento della mortalità.
L’INPS torna in passivo: le motivazioni dell’indebitamento
Le previsioni per il bilancio 2023 dell’INPS pubblicate da Milano Finanza vedono un passivo per 9,3 milioni di euro. Anche in questo caso, si finirebbe in rosso per diverse misure assistenziali decise a causa dell’aumento dell’inflazione e della disoccupazione. Nel frattempo, sta finendo sotto la lente d’ingrandimento il rapporto fra pensionati e lavoratori.
L’allarme è già stato lanciato dall’Ufficio Studi CGIA di Mestre: a gennaio 2023 ci sono 205.000 pensionati in più rispetto al numero di lavoratori. Nel dettaglio, il Fondo pensione lavoratori dipendenti è quello che mostra il maggior equilibrio, con 1.82 lavoratori per ogni pensionato. Le Gestioni pubbliche, commercianti e separata sono in sostanziale parità.
Gli squilibri nelle pensioni INPS: i dati che riguardano l’assistenza e la Gestioni artigiani e coltivatori diretti
Nel rapporto fra iscritti e pensionati, la Gestione artigiani vede 0.83 lavoratori per ogni pensionato. La Gestione dei coltivatori diretti, invece, ha 0.40 lavoratori per ogni pensionato. Ciononostante, il sistema pensionistico italiano è in sostanziale equilibrio quando si guarda al numero di lavoratori e di pensionati da lavoro.
Sembrerebbero essere proprio le pensioni assistenziali, che si è deciso di erogare utilizzando il bilancio dell’INPS e non un fondo separato, a determinare la passività. I dati ISTAT del 2021 mostrano che in Italia c’erano 200.897 pensioni di invalidità, 661.869 pensioni superstiti e 9.296 pensioni indennitarie.
Chi potrà andare in pensione a 70 anni: spunta l’emendamento nel Milleproroghe
Oltre alla difficile situazione del bilancio INPS è subentrata anche la Quota 103 prevista dalla legge di bilancio. Tutti coloro che hanno almeno 62 anni di età e 41 anni di contributi potranno ritirarsi in pensione. Questo ha spinto il senatore di Fratelli d’Italia Domenico Matera a chiedere di inserire un emendamento nel decreto Milleproroghe.
Matera è firmatario dell’emendamento proposto alle commissioni Bilancio del Senato e Affari Costituzionali in cui si propone un allungamento dell’età lavorativa. Sarebbe su base volontaria e limitato solamente al settore pubblico. La proposta vorrebbe evitare l’abbandono in massa dei lavoratori con la Quota 103, che potrebbero in questo modo decidere di rimandare la propria pensione non oltre i 70 anni di età.