Giorgia Meloni ci ripensa riguardo il Reddito di Cittadinanza? Ecco le dichiarazioni che hanno fatto pensare ad un passo indietro del governo.
L’adozione di una misura nazionale che sostenga tutte le persone sotto la soglia di povertà, ovvero di un “reddito minimo di inserimento“, costituisce una priorità dell’Unione Europea. In Italia il percorso per l’allineamento agli stati UE è iniziato nel 2013, quando il Decreto del Lavoro decise di inserire la Carta Acquisti, detta anche Social Card.
Nel 2023 la Carta Acquisti è ancora in vigore, ed è una misura puramente assistenziale. Si rivolge infatti agli over 65 ed alle famiglie in particolare stato di bisogno. Su una carta rilasciata da Poste Italiane vengono accreditati ogni due mesi 80 euro. Di diversa natura è il Reddito di inclusione, ovvero il REI, introdotto da Gentiloni nel 2017 con il DDL Povertà.
Il REI sostituirà il RdC? Le differenze fra i provvedimenti
Il Reddito di Inclusione non è un provvedimento di natura assistenziale. Prevede che i beneficiari si impegnino non solo dal punto di vista lavorativo, ma anche sociale. Questa misura mira a uniformare i provvedimenti delle singole regioni italiane ed identifica come beneficiari coloro che si trovano sotto la soglia di povertà ISTAT e non possono lavorare.
Nel 2023 il Reddito di Inclusione potrebbe sostituire definitivamente il Reddito di Cittadinanza, la misura introdotta nel 2018 dal governo Conte e fortemente promossa anche da Luigi Di Maio e tutto il MoVimento 5 Stelle. Nel 2023 il REI prevede un’erogazione massima di 780 euro dal 1° gennaio al 31 dicembre.
Reddito di Cittadinanza, forse Giorgia Meloni ci ha ripensato?
Il Reddito di Cittadinanza, per volontà del governo Meloni, terminerà nel 2023. A partire dal 1° gennaio, si potrà rinnovare il sussidio per soli 7 mesi e poi non sarà più rinnovabile. Alcune recenti affermazioni del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Martina Calderone, hanno fatto sospettare che il governo Meloni potesse fare un passo indietro.
L’on. Calderone si è espressa favorevolmente all’invito della UE di adottare un reddito minimo contro la povertà. Il Ministero del Lavoro ha confermato di lavorare nella direzione di dare un sostegno a coloro che non possono lavorare. Allo stesso tempo, c’è la volontà di riqualificare i percettori del Reddito di Cittadinanza definiti come “occupabili”.
Le parole del Ministero del Lavoro tracciano i contorni del nuovo provvedimento
Sull’argomento è intervenuto anche l’Eurodeputato di Fratelli d’Italia-ECR, Nicola Procaccini. Al portale La voce del patriota ha spiegato che il reddito minimo a cui si riferisce la UE è un concetto totalmente diverso dal RdC, che invece è un sussidio. Da queste dichiarazioni si comincia a capire la direzione in cui lavora il governo Meloni.
Il Reddito di Cittadinanza potrebbe dunque essere definitivamente cancellato. Al suo posto, potrebbe essere rimodulato il Reddito di Inclusione, che diventerebbe un sussidio per una platea di persone più ridotta rispetto al RdC. Allo stesso tempo, verrebbero varate alcune misure volte a riqualificare e a reinserire le persone sul mercato del lavoro.