Le case stanno perdendo valore a causa di un effetto domino sugli immobili. Ecco cosa sta succedendo dal 2007 e come è cambiata la situazione con la pandemia.
In Europa circa il 70% della popolazione vive in una casa di proprietà. Mentre il paese dove il maggior numero di abitanti possiede la propria abitazione è la Romania con il 96%, i dati Eurostat mostrano senza sorpresa che in paesi come la Danimarca o la Germania possedere la casa non sia affatto considerato importante.
In Germania, il 50% circa degli abitanti non vive in una casa di proprietà. Si tratta di uno dei dati più bassi della UE. Come ci ricorda l’UBS Real Estate Bubble Index 2022, la politica delle banche centrali, che negli anni passati hanno deciso tassi di finanziamento addirittura negativi, ha finito per creare un terreno fertile per la speculazione edilizia.
In particolare, in paesi come la Germania è stato sicuramente redditizio comprare una casa per poi affittarla, dal momento che un abitante su due non ha un’abitazione di proprietà. Non è dunque un caso se l’UBS Real Estate Bubble Index 2022 indica Francoforte come la seconda città al mondo in cui è più probabile che scoppi una bolla immobiliare.
Da quando anche la BCE, sulla scia delle decisioni della Federal Reserve, ha iniziato ad aumentare i tassi di interesse, i tassi di finanziamento sono notevolmente aumentati. La Germania si è dunque vista nell’ultimo trimestre del 2022 un crollo del 30% proprio nel numero di sottoscrizioni di mutui. Si rifletterà a breve anche sul mercato immobiliare?
Per ora una correzione del 30% non allarmerebbe sicuramente. Durante la pandemia, infatti, molte persone hanno sentito l’esigenza di poter trascorrere il lockdown in un’abitazione più spaziosa ed accogliente. Questo ha provocato un aumento generale del prezzo delle case, che in Germania sono cresciute proprio del 30%.
Mentre in Germania i prezzi continuano a correre, in Italia il mercato immobiliare ha fatto fatica ad uscire dalla crisi innescatasi a fine 2007. Fino al 2018, infatti, i prezzi hanno continuato a scendere, per poi iniziare a salire di un 10% circa annuo. Negli ultimi 10 anni, Idealista.it riporta un calo medio del 21.5% dei prezzi degli immobili in Italia.
Nel 2022 il mercato immobiliare italiano è cresciuto del 1.3%, trainato da regioni come la Lombardia, dove i prezzi hanno ripreso a crescere già da giugno 2020. In altre regioni d’Italia, come ad esempio in Sardegna, i prezzi sono in flessione dal 2007, e con l’arrivo della pandemia c’è stato un calo che il mercato non è stato ancora capace di recuperare.
Per chi volesse acquistare un immobile sottoscrivendo un mutuo, la domanda da porsi è quale sarà il tasso di inflazione nei prossimi anni e se i prezzi delle case torneranno a crescere. Nello scenario ideale in cui l’inflazione dovesse crescere moderatamente ed i prezzi delle case dovessero aumentare, il mutuo a tasso fisso potrebbe convenire.
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