Gli esperti del settore energia hanno suonato l’allarme riguardo i prezzi che l’energia continuerà ad avere nei prossimi mesi. Ecco quali sarebbero le principali cause rilevate e cosa succederà sia ai privati che agli imprenditori.
In occasione del Forum Globale dell’Energia, il Ministro dell’Energia del Qatar Al-Kaabi ha fatto alcune interessanti dichiarazioni: “È urgente essere onesti e tornare a investire in petrolio e gas. È molto disonesto che qualcuno in occidente continui a chiedere ai paesi africani di non investire in petrolio e gas e di perseguire obiettivi ‘green‘“.
Secondo il ministro dell’Energia del Qatar, i paesi occidentali hanno fissato delle aspettative entro una certa data, ma non hanno saputo creare un piano credibile da seguire: “Il 30% dell’elettricità mondiale è prodotto oggi dalla combustione del carbone ed è stato utilizzato a livelli record nel 2022 dagli stessi paesi che ne avevano chiesto la moratoria“.
Il ministro qatariota Al-Kaabi ha anche ricordato che il progetto di Transizione Energetica in Unione Europea è iniziato prima della guerra in Ucraina. I picchi di prezzo di gas e petrolio sono dunque dovuti alla decisione di non sottoscrivere ulteriori contratti di rifornimento di energia di lunga data ad un prezzo fisso e calmierato.
Dovendosi dunque rivolgere ai mercati ed ai prezzi spot per acquistare energia, i governi si sono trovati ad affrontare la speculazione. Inoltre, come riporta il giornalista di Bloomberg Javier Blas, la Transizione Energetica ha scoraggiato gli investimenti in nuove strutture da parte delle compagnie dei settori del petrolio e gas.
Il Ministro dell’Energia del Qatar ha concluso con un monito il suo intervento al Forum Globale dell’Energia: “Adesso le alte temperature stanno facendo risparmiare sul consumo di energia. La vera sfida arriverà quando verrà il momento di riempire le capacità di stoccaggio. Non ci saranno nuovi volumi di gas sui mercati per i prossimi 2-4 anni“.
Proprio mentre Giorgia Meloni vola in Algeria ed Antonio Tajani è in visita istituzionale in Egitto per discutere anche di energia, in Italia cominciano a sollevarsi voci critiche riguardo la Transizione Energetica. L’evento La Ripartenza 23 ha dato modo al consigliere di Arera, Stefano Saglia, di ribadire: “La UE ha scelto che l’economicità dell’energia non ci interessa“.
Stefano Saglia ha ricordato anche che l’Unione Europea, nonostante la crisi economica che sta attraversando, ha deciso di non abbandonare il progetto di Transizione Energetica. Al momento i prezzi sono scesi per una dinamica di mercato. Basterebbe però qualche giornata molto fredda per far tornare a crescere i prezzi.
L’amministratore delegato di Terna, Stefano Antonio Donnarumma, ha posto anche l’accento sul problema della rete infrastrutturale. Produrre energie rinnovabili significa avere molti piccoli impianti che hanno una piccola resa, esattamente l’opposto di ciò che avviene con le energie non rinnovabili. Servono dunque ingenti investimenti.
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