Per risparmiare sulla bolletta c’è il trucchetto di staccare dal termosifone il contacalorie di casa. Ecco cosa rischia chi lo fa.
Nei termosifoni, attaccato alla superficie del radiatore, c’è il contabilizzatore di calore che serve a registrare il consumo energetico reale. Ciò è collegato all’impianto di riscaldamento centralizzato. In questo modo si paga solo la quantità di energia che si è consumata. Ci sono però molti furbetti che, nel momento in cui utilizzano i riscaldamenti, tolgono dal termosifone questo aggeggio. Ecco cosa rischiano.
Nei condomini, spesso, il sistema di riscaldamento è centralizzato. Nel caso in cui siano presenti impianti condivisi, negli appartamenti con i termosifoni ci sono i contacalorie che servono a registrare la quantità di energia che si è consumata. Il dispositivo, grazie alle sue sonde interne, attraverso il calore dei termosifoni quantifica la quantità di energia che si è utilizzata per ciascuno di essi. Questi dati vengono inviati direttamente alla centralina che, successivamente, elabora i dati ed indica quanti soldi ogni famiglia dovrà pagare in base all’utilizzo di energia effettuato. Ci sono persone che, per risparmiare, rimuovono dal termosifone il contacalorie. Ciò è una tecnica fraudolenta, ecco spiegato i motivi.
Attraverso le pagine del Messaggero, l’avvocato Marcello Bana risponde al quesito relativo ai rischi che un condomino corre nel caso in cui rimuove il contacalorie dal termosifone. Ci sono delle serie conseguenze per i furbetti che intendono risparmiare. “Attuando questo meccanismo, si rende quasi impossibile suddividere le spese condominiali”.
Molto spesso per pagare la differenza, il condominio può intervenire effettuando una divisione secondo il metodo dei millesimi o tenendo conto dei consumi dell’anno precedente. E’ bene specificare che chi effettua questa manovra può correre dei rischi anche sotto il punto di vista penale. “Può essere accusato di tentativo di furto, secondo l’articolo 624 del codice penale. Chiunque, infatti, si impossessa di coste altrui al fine di trarre profitto rischia un’ammenda tra i 164 e i 516 euro e addirittura la reclusione da 6 mesi fino a 3 anni”, spiega l’avvocato Bana.
Bisogna evitare di togliere il contacalorie dal termosifone: si corrono, infatti, seri rischi. Ci sono, però, molti furbetti che attuano questo metodo per risparmiare sulla bolletta della luce. Addirittura c’è chi lo rompe di proposito proprio per far si che questo strumento non entri in funzione.
Anche in questo caso, la legge punisce gli autori del gente. L’avvocato Bana spiega che “a chi rompe di proposito il contacalorie può essere inflitta una multa da 927 a 1500 euro. Ciò comporta anche un aumento di pena che passa da 2 a 6 anni”.
Di solito ad effettuare tutti i controlli e le verifiche del caso deve essere l’amministratore di condomino o la persona che viene delegata. Addirittura tutti i condomini, nel caso in cui dovessero scoprire che un condomino nel momento in cui utilizza i riscaldamenti rimuova il contacalorie, possono querelarlo. Ecco perché è bene non attuare questi meccanismi e rispettare le regole.
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