A partire dal mese di febbraio gli stipendi più bassi potranno beneficiare di un importante aumento in busta paga. Ecco cosa ha previsto il governo Meloni riguardo il taglio del cuneo fiscale e la possibilità di bonus per le partite IVA.
Maurizio Landini aveva lanciato la proposta durante un’intervista a La Stampa. Il sindacalista aveva chiesto un deciso taglio del cuneo fiscale di almeno cinque punti, sia per i dipendenti che per i pensionati. Inoltre, aveva anche proposto un sistema automatico di recupero del drenaggio fiscale, rivedendo la normativa vigente, aggiornata al 1992.
In un sistema di tassazione progressivo come quello italiano, il fiscal drag è quel fenomeno che si verifica sui redditi adeguati all’inflazione. C’è infatti il rischio concreto che, agganciando gli stipendi all’aumentare del costo della vita, una porzione del reddito finisca nello scaglione IRPEF più alto, facendo paradossalmente pagare più tasse al lavoratore.
Stipendi, l’aumento in busta paga arriva a febbraio 2023
Il governo Meloni si è impegnato al taglio del cuneo fiscale, ovvero la riduzione della differenza fra lo stipendio lordo versato dal datore di lavoro e l’importo netto incassato dal dipendente. Gli interventi saranno concentrati sui redditi annui che non superano i 35.000 euro, per i quali verrà introdotto un taglio del cuneo fiscale del 2%.
Per gli stipendi più bassi, inoltre, ci sarà un ulteriore aumento in busta paga. Chi ha un reddito fino a 25.000 euro lordi annui, beneficerà di un ulteriore taglio del cuneo fiscale dell’1%. Chi invece percepisce meno di 10.000 euro annui, vedrà in busta paga un’ulteriore sforbiciata sulle tasse che ammonta all’1%.
A quanto ammonta il taglio delle tasse? Tutti i dati
I dipendenti con uno stipendio inferiore ai 10.000 euro annui potranno usufruire di circa 230 euro all’anno, circa 19 euro al mese. Chi invece ha un reddito non superiore a 15.000 euro beneficerà di ulteriori 348 euro annuali, circa 29 euro al mese in più. Coloro che percepiscono fino a 20.000 euro lordi avranno 395 euro in più, circa 32 euro al mese.
Il governo Meloni ha previsto la possibilità di ottenere un bonus da 200 euro o 150 euro per i liberi professionisti, anche senza partita IVA se iscritti alla gestione previdenziale. Con un reddito fino a 35.000 euro nel 2022 si può chiedere solo il bonus da 200 euro, mentre invece con un reddito fino a 20.000 euro si usufruirà anche del bonus da 150 euro.
Ecco gli attuali scaglioni IRPEF applicati:
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