La situazione con le cartelle esattoriali è tanto critica che il Governo ha deciso di mettere in opera una rottamazione ulteriore. La sanatoria con saldo e stralcio delle cartelle esattoriali procederà nei primi mesi del 2023, con grande gioia di chi ha debiti arretrati con l’Agenzia delle Entrate.
La sanatoria delle cartelle esattoriali del 2023 procederà senza intoppi. L’obiettivo del Governo è duplice: eliminare quante più cartelle possibile dagli archivi del Fisco, in modo da agevolare il lavoro sulle altre, e liberare gli italiani da molta pressione fiscale in questo periodo di forte emergenza economica. La promozione della pace fiscale verrà fatta cancellando una parte delle cartelle esattoriali attualmente in possesso dei cittadini. Per la precisione saranno cancellate le cartelle esattoriali del valore di 1.000 euro o meno che siano state create entro l’anno 2015.
La rottamazione comincerà ad avvenire in maniera automatica a partire dal 30 marzo 2023. Non tutte le cartelle di valore di 1.000 euro saranno oggetto della rottamazione. Innanzitutto c’è il già citato limite temporale. Le cartelle rottamate saranno solo quelle degli anni dal 2000 al 2015, considerando buone anche le rottamazioni effettuate da Mario Draghi, che ha preso di mira le cartelle da 1.000 euro o meno dall’anno 2000 al 2010. Per quanto riguarda le cartelle esattoriali escluse dalla rottamazione, queste saranno quelle riguardanti debiti col Fisco che partono da imposte o multe comunali. In quel caso saranno i Comuni stessi a decidere se procedere o no alla rottamazione delle cartelle. Questo è stato fatto per non pesare sulle casse dei Comuni, visto che quelli delle cartelle sono comunque soldi che i cittadini dovrebbero pagare allo Stato e che non verranno mai più pagati.
Come funziona la rottamazione quater, di cosa si devono preoccupare i debitori del Fisco
La rottamazione delle cartelle non sarà esattamente una cancellazione completa del debito con l’Agenzia delle Entrate. Quello che verrà cancellato saranno tutte le sanzioni e gli interessi che sono stati aggiunti nel tempo al debito della sola tassa evasa o dimenticata. Quello che i cittadini dovranno comunque pagare è l’importo della tassa stessa, tolte tutte le sanzioni.
Per chi non ha la possibilità di pagare in una sola soluzione i debiti delle tasse che ha accumulato, c’è una soluzione. Questa è rappresentata dalla possibilità concessa dal Governo di pagare in 18 rate distribuite in 4 anni. Nonostante andranno persi tutti i soldi delle sanzioni e degli interessi, il Governo ha calcolato che entro l’anno 2032 riuscirà a recuperare da queste entrate 12,4 miliardi di euro.
Le altre possibilità offerte dalla pace fiscale
Oltre alla semplice rottamazione delle cartelle, il Governo ha previsto altre possibilità per gli italiani. Ad esempio la possibilità della tregua in caso di errori fiscali, come la mancata emissione di una ricevuta. In questo caso, le irregolarità commesse entro il 31 ottobre 2022 potranno essere sanate versando 200 euro per ogni periodo fiscale di riferimento.
Scenderà inoltre dal 10% al 3% la sanzione relativa a quegli avvisi bonari che non sono ancora scaduti. Avvisi che sono la conseguenza di controlli automatizzati relativi agli anni 2019, 2020 e 2021.