Non ci sono buone notizie per molti percettori: ecco a chi verranno tolti i soldi del Reddito di Cittadinanza usati per la casa
L’esecutivo di Centrodestra, a guida Meloni, si è insediato con le idee piuttosto chiare (anche se ancora da concretizzare del tutto) su quelle che sono le intenzioni rispetto al Reddito di Cittadinanza. Si tratta della misura assistenziale più utilizzata e popolare nel nostro Paese e l’obiettivo di questo governo è modificarlo pesantemente o addirittura abolirlo.
Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha quindi fatto approvare la legge di Bilancio che punta a modificare in maniera decisa il Reddito di Cittadinanza. L’intenzione è infatti quella di togliere la possibilità del sussidio ai giovani che possono lavorare, ma non solo. Grandi novità riguardano chi è in affitto: ecco a chi verranno tolti i soldi del Reddito di Cittadinanza usati per la casa.
Tolti i soldi del Reddito per la casa
Nei giorni scorsi sono state approvate le normative che vanno a modificare in maniera piuttosto sostanziosa la misura assistenziale fortemente voluta dal Movimento Cinque Stelle. A partire dal 1° gennaio 2023, infatti, i giovani under 30 che non stanno frequentando un corso di formazione e che non hanno finito la scuola dell’obbligo perderanno il diritto a ricevere la prestazione economica assistenziale. Inoltre, chi rifiuterà anche solo un’offerta di lavoro (pur non congrua) perderà il RdC.
Tuttavia, profondi modifiche saranno attuate anche per quanto riguarda ulteriori aspetti del sussidio. Il governo Meloni ha infatti deciso di procedere convintamente cercando di togliere il Reddito a più persone possibile. Grazie ad un nuovo emendamento, infatti, i soldi del Reddito di Cittadinanza usati per la casa (e per pagare quindi l’affitto) saranno destinati direttamente al locatore dell’immobile.
Questo vuol dire che chi ha diritto al sussidio dovrà però comunicare all’Inps le informazioni di chi sta affittano la casa, in modo da permettere l’accredito diretto del denaro sul conto corrente del locatore. In questo modo la quota che normalmente viene destinata al pagamento dell’affitto non sarà più percepita dal cittadino, ma direttamente dal locatore dell’appartamento. Si tratta di una cifra che viene erogata in relazione a quello che è il costo dell’affitto previsto all’interno del contratto, per un massimo di 3.600€ all’anno. Una cifra che non può superare, quindi, i 280€ per l’affitto di un appartamento.