Il modello ISEE è diventato recentemente uno dei documenti più importanti a disposizione di un cittadino.
L’ISEE è il fattore che garantisce l’accesso o meno a moltissimi bonus e sostegni statali come il reddito di cittadinanza o l’assegno unico. Il modello, tuttavia, ha valenza annuale, quindi, una volta scaduto, cosa si fa?
La domanda passa per la testa di tutti coloro che hanno percepito dei sostegni statali legati al documento ISEE fino alla fine dell’anno. Il 31 dicembre è scaduto il modello ISEE 2022 ed ora occorre rifarlo se si vuole continuare a percepire quegli stessi sostegni o a richiederne di nuovi. Questo è necessario in quanto la maggior parte dei bonus messi in gioco dal Governo Draghi prima e dal Governo Meloni poi fanno riferimento al valore dell’ISEE familiare per decidere a chi vanno i soldi. Quindi, se si vuole evitare di perdere tutti i bonus accumulato, occorre rifare il documento ISEE. In che modo?
Il nuovo documento ISEE può essere fatto a partire dal giorno di scadenza del precedente, quindi dal 1 gennaio 2023. Durante la prima settimana di gennaio occorre inviare quanto prima la nuova DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) attraverso Caf o Patronato. In questo modo, passando attraverso tutte le fasi burocratiche della nuova dichiarazione ISEE si potrà compilare il nuovo documento. La cosa importante è fare tutto entro i tempi stabiliti dalla legge, altrimenti si rischia di perdere tanti bonus importanti. Si ricordi infatti che all’ISEE sono legati molti bonus utili, come il reddito di cittadinanza (finché sarà ancora attivo), l’assegno unico per i figli, il bonus sociale per le bollette, o il bonus nido.
Per capire cosa accade con le misure percepite quando scade il documento ISEE si deve andare a vedere punto per punto. Per quanto riguarda il reddito di cittadinanza, per esempio, si ha tempo fino al 31 gennaio per rifare l’ISEE e continuare a percepire il sussidio fin da subito. Nonostante sia scaduto l’ISEE, la ricarica del reddito di cittadinanza di gennaio sarà comunque effettuata, e se l’ISEE verrà rinnovato correttamente, questo continuerà ad essere percepito normalmente da febbraio in poi.
Diversamente, per chi non rinnova l’Isee entro la fine di gennaio scatterà la sospensione dei pagamenti, a partire dalla ricarica di febbraio 2023, che potrà essere sbloccata solamente al rilascio di un’attestazione in corso di validità. Occorre poi ricordare che, con il nuovo ISEE, ci sarà anche il ricalcolo della prestazione.
Per quanto riguarda l’assegno unico, il periodo di erogazione va da febbraio al marzo dell’anno successivo. Questo significa che, al contrario del reddito di cittadinanza, l’assegno unico verrà erogato fino a febbraio 2023. Il nuovo ISEE dovrà quindi essere pronto entro il 28 febbraio 2023 se si vuole continuare a ricevere l’assegno unico senza pause.
Anche in questo caso, l’assegno unico e l’ISEE sono legati anche per quanto riguarda l’importo del sussidio. Una volta ricevuto l’ISEE per il nuovo anno, l’INPS ricalcolerà l’importo dell’assegno. Tuttavia, solo per l’assegno unico, esiste un’ulteriore regola: se entro il 30 giugno del 2023 il nuovo ISEE non è stato presentato, fino al 30 giugno il percettore dell’assegno unico percepirà soltanto il minimo importo possibile.
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