Dalla crisi delle bollette c’è anche chi si approfitta dell’aumento dei prezzi. Le modifiche del contratto di fornitura effettuate unilateralmente sono state dichiarare irregolari.
Questo significa che molti clienti avranno diritto ad un rimborso di quanto pagato ai suoi fornitori, secondo quanto disposto dall’Autorità garante.
Non sono stati pochi quelli che si sono approfittati dell’aumento del prezzo delle bollette. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha considerato irregolari oltre 7,5 milioni di aumenti unilaterali effettuati da parte di 7 compagnie di fornitura di energia elettrica ai danni dei propri clienti. Questi aumenti sono dovuti alla necessità delle compagnie energetiche di aumentare gli introiti, viste le condizioni di grave instabilità che il mercato energetico sta affrontando in questi mesi. L’energia costa anche per chi la distribuisce, ma ciò non toglie che la modifica unilaterale del contratto di fornitura sia una mossa scorretta.
Da questo arrivano le richieste di rimborso inoltrate dall’Autorità Garante alle 7 società incriminate a favore dei loro clienti la cui posizione rispetto al contratto è cambiata senza che ne saperssero nulla. I provvedimenti cautelati per le irregolarità dei contratti sono state prese contro Enel, Eni, Hera, A2A, Edison, Acea ed Engie. Il provvedimento cautelare è stato preso in virtù di presunte modifiche unilaterali illegittime ai prezzi di fornitura di energia elettrica e gas naturale.
Le società sopra citate sono tutte operanti nel mercato libero dell’energia, e tutte insieme coprono l’80% delle forniture energetiche di tutta Italia. Nel mirino dell’Antitrust, sotto le indicazione dell’ACGM, ci sono in tutto 25 società dell’energia elettrica e del gas. Pare che le prossime 4 istruttorie colpiranno Iren, E.On, Dolomiti e Iberdrola. Dopo le indagini del caso, è venuto fuori che solo la metà delle società sotto istrutturia operavano in maniera rispettosa delle normative. Guardata dal lato degli utenti, parliamo di 2,5 milioni di persone interessate a improvvise e inaspettate modifiche del prezzo nonostante il contratto.
Per fare chiarezza, a seconda del contratto di fornitura, le società energetiche possono fare modifiche unilaterali ai prezzi. Questo tuttavia è un caso particolare. Il 10 agosto, infatti, era stato imposto a tutte le società di fornitura energetica il divieto di apportare modifiche ai prezzi di fornitura. Alla luce di questi divieti, L’Autorità Garante ha previsto per i clienti oggetto di queste modifiche unilaterali un rimborso da parte delle compagnie di fornitura energetica.
Quello che succederà adesso è che le società energetiche dovranno riportare i prezzi delle forniture ai loro livelli precedenti alle modifiche. In particolare di nuovo uguali a come erano alla data del 10 agosto 2022, quando è entrato in vigore il divieto di applicare nuove modifiche. Come precedentemente annunciato, è stato anche previsto un rimborso del surplus delle bollette dal 10 agosto ad oggi tra il prezzo che avrebbero dovuto avere queste ultime e il prezzo regolare.
Le compagnie energetiche hanno in gran parte deciso di contestare la decisione dell’Antitrust, ma sembra che sia solo questione di tempo prima che i rimborsi siano pagati ai consumatori. A questo proposito, sebbene in teoria i rimborsi dovrebbero essere automatici, le associazioni dei consumatori hanno consigliato ai clienti delle compagnie sotto istruttoria di agire. In particolare sollecitando le compagnie stesse a concedere i rimborsi.
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