Il ricalcolo delle pensioni, da parte dell’Inps, è il terrore di tantissimi pensionati. Anche perché spesso capita che l’Istituto Nazionale Previdenza Sociale possa chiedere indietro i soldi.
Può succedere che l’Inps voglia dai pensionati la restituzione di migliaia di euro, versati per errore dall’Istituto. Accade spesso, infatti, che ha causa di comunicazioni errate vengano liquidate cifre maggiori nelle pensione. In quel caso cosa succede? Ecco, nel dettagli, tutte le informazioni riguardo questo argomento.
Attraverso una lettera l’Inps contatta i pensionati per riavere indietro i soldi, erroneamente versati sulla pensione. E’ il caso di assegni familiari o maggiorazioni sociali come la quattordicesima, versa per errore dall’Istituto sul conto corrente del pensionato. In quel caso avviene la restituzione del denaro attraverso un bollettino postale. Molte volte le cifre in ballo sono davvero elevate. Ovviamente, per evitare che ciò avvenga, bisogna sempre rispettare le comunicazioni reddituali che ogni pensionato dovrebbe mandare all’Inps. Ovviamente non sempre avviene la restituzione dei soldi: ci sono altri casi, infatti, dove il pensionato non deve assolutamente rimborsare l’Istituto.
Ci sono sempre più casi di persone, pensionati, che ricevono raccomandate o comunicazioni telematiche da parte dell’Inps che chiede loro di rimborsare l’Istituto a causa di un ricalcolo della pensione.
Nel caso più fortunato, in caso di errore di conteggio, il pensionato può anche ricevere gli arretrati e vedersi aumentare la pensione. In quello più sfortunato, invece, succede che il contribuente è costretto a restituire all’Inps i soldi ricevuto per errore. Di solito la comunicazione arriva al pensionato o nell’area riservata del sito dell’Istituto Nazionale di previdenza sociale oppure a casa attraverso una raccomandata. Nella lettera è appunto indicato l’errore.
L’Inps informa il pensionato del ricalcolo della pensione e delle volte ne chiede la restituzione. Visto che sono state versate sul conto corrente delle somme maggiori. In alcuni casi, nella raccomandata, nella raccomandata inviata a casa arriva anche il bollettino postale con la cifra da restituire all’Inps. Ovviamente ciò non accade sempre anche perché ci sono delle normative e delle sentenze dei Tribunali a cui il cittadino può appellarsi.
Nel caso in cui sia l’Inps a sbagliare, e ad aver versato dei soldi in più al pensionato, l’interessato non deve restituire nulla. A prevedere ciò è la Legge n° 412 all’articolo n° 13. Molte volte, però, accade che l’Istituto produca comunque la richiesta di restituzione.
E’ una dichiarazioni che il pensionato deve presentare all’Inps in caso di prestazioni aggiuntive che sono collegate al reddito del suo nucleo familiare.
E’ un documento che deve essere mandato all’Istituto ogni volta che l’Inps apre la campagna, solitamente entro il 28 febbraio di ogni anno. E’ una dichiarazione molto importante e chi non la consegna si espone a dei seri rischi. Per questa ragione è consigliabile affidarsi ad un fiscalista o ad un patronato, Caf, in modo da farsi assistere nell’invio di queste cose che possono essere utili ai fini del ricalcolo della pensione.
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