Uno dei punti principali del nuovo governo è quello di risolvere, o quantomeno migliorare, il problema del sovraffollamento delle cartelle esattoriali. Il Governo Meloni ha deciso per una rottamazione di vecchie cartelle fino ai 1.000 euro di debito, ma farsi cancellare i debiti col Fisco non sarà una passeggiata. Ci sono infatti molti “se” e “ma” che non permetteranno alla sanatoria di funzionare su tutti.
Il problema dei debiti fiscali in Italia è datato e molto difficile da risolvere. Gli archivi dell’Agenzia delle Entrate sono pieni di vecchi debiti che devono essere riscossi. Debiti vecchi di anni, appartenenti a persone decedute o ad aziende ormai fallite e/o chiuse. Le cartelle esattoriali presenti in archivio sono tante da creare un debito comune di oltre 1.000 miliardi di euro, molte delle quali inesigibili o difficilmente esigibili per la burocrazia italiana.
Considerando anche che un altro grosso problema italiano è l’evasione fiscale, questi debiti sono in continuo aumento, con altre cartelle esattoriali che vengono recapitate ogni giorni a ai nuovi debitori. Il Governo Meloni ha quindi deciso di procedere con una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali, sulla falsa riga di quanto fatto dal precedente Governo Draghi. La sanatoria prenderà di mira le cartelle esattoriali di valore pari o inferiore a 1.000 euro fino all’anno 2015. Il tutto avviene in maniera automatica tramite gli uffici dell’Agenzia delle Entrate, per questo tra i contribuenti c’è ancora un po’ di confusione.
Spesso passa la notizia che questa sanatoria riguarda i debiti entro i 1.000 euro di valore, quindi quelli più bassi. Si tratta di pagamenti arretrati del bollo auto, di multe, del Canone RAI e di qualche altre imposta di minore importanza. Questo però limitatamente ai debiti contratti entro il 2015. Considerando poi che Mario Draghi aveva già operato una sanatoria delle cartelle esattoriali per i debiti contratti dal 2000 al 2010, questa rottamazione del Goevrno Meloni riguarderà soltanto gli anni dal 2010 al 2015.
I debiti con il Fisco contratti entro questi 5 anni di durata verranno cancellati d’ufficio dall’Agenzia delle Entrate grazie ai fondi che il Governo ha messo a disposizione per la manovra. In pratica è come se lo Stato pagasse quei debiti per i cittadini.
Questa manovra ha portato a molte critiche da diverse parti. La critica più comune è che la sanatoria favorisca gli evasori fiscali, penalizzando al contempo chi paga regolarmente le tasse. Poi c’è il problema che quelle cartelle esattoriali che verranno cancellate rappresentano soldi che lo Stato non riavrà mai indietro, e per la cancellazione saranno messi soldi statali, quindi pagati dai cittadini con le loro tasse.
Quelli che non rientrano all’interno della sanatoria dovrà invece pagare le cartelle esattoriali in suo possesso. La manovra prevede uno sconto per il pagamento delle cartelle per chi ha debiti al di sopra dei 1.000 euro. C’è comunque la possibilità di pagare tutto in un’unica soluzione entro il 31 luglio 2023, oppure richiedere la rateizzazione dei pagamenti. Questa seconda opzione può arrivare fino a una divisione della somma totale da pagare in 18 mesi con le seguenti scadenze:
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