Partono le ispezioni fatte dai Nas tra le imprese e i medici: c’è chi guadagna 1500 euro al giorno lavorando pochissimo
Sono partite le ispezioni da parte dei Nas che indagheranno mettendo nel mirino alcune imprese che si aggiudicano appalti negli ospedali. C’è infatti qualcosa che non torna nella sanità del nostro Paese e questo riguarda appalti sospetti vinti da alcune imprese che “forniscono” risorse umane, specialmente medici e infermieri.
A far drizzare le antenne delle forze dell’ordine sono stati turni dalle ore esagerate (anche fino a 36 ore) e appalti e gare per nulla trasparenti. Ci sono, infatti, medici che arrivano a guadagnare 1500 euro al giorno. Ecco cosa succede e chi è finito nel mirino dei Nas.
Partono le indagini sui medici: c’è chi guadagna 1500 euro al giorno
Sono al via le indagini del Nas con le ispezioni negli ospedali e le ricerche dell’Autorità Anticorruzione (ANAC), che ha invitato un sollecito urgente al governo. Ad essere dentro l’occhio del ciclone il fenomeno dei cosiddetti “medici a gettone”, il quale inizia ad essere particolarmente preoccupante.
Per ridurre i vuoti di organico, le aziende ospedaliere decidono infatti di rivolgersi ad imprese e cooperative specializzate, le quali forniscono medici e operatori sanitari. Di solito è compreso anche l’alloggio e la retribuzione può andare dai 120 ai 150 euro all’ora. C’è infatti chi guadagna 1500 euro al giorno, in un turno di 12 ore. Questi, poi, potrebbero essere addirittura raddoppiati successivamente, grazie a collaborazioni con strutture diverse. Vi sono, infatti, buchi normativi che lo consentono e permettono ad un medico di arrivare fino a 36 ore di fila.
A mancare, infatti, è una legge che disciplini la cosiddetta “esternalizzazione” delle professioni sanitari, in particolare nei reparti di Rianimazione, Pediatria e Pronto soccorso. Un sistema che incentiva il licenziamento dei medici e dirigenti strutturati delle aziende sanitarie, i quali prendono solo tra i 2.400 e i 2.600 euro al mese. Motivo in più per disertare i concorsi e i bandi pubblici e preferire la strada del medico “freelance”.
Intanto i Nuclei antisofisticazione e sanità dell’Arma dei Carabinieri ha iniziato le ispezioni in tutte le aziende ospedaliere italiane. Lo scopo è quello di controllare quali siano state le modalità seguite dagli ospedali per assegnare gli appalti alle imprese e alle cooperative (oltre a pagamenti, servizi svolti, turni ripetuti da medici, ecc.). Infine, è passata all’azione anche l’ANAC, con una richiesta ufficiale rivolta al Ministero della Salute e a quello delle Finanze di interventi urgenti.