Se stai aspettando o percepisci già l’assegno, ecco quanti soldi ti daranno davvero con la tua Pensione minima
Mentre si avvicina la fine del 2022 diventa sempre più urgente capire quali saranno le mosse del governo rispetto al tema delle pensioni. Con l’arrivo del 2023, infatti, potrebbe tornare la tanto temuta Legge Fornero e spezzare le speranze di molti lavoratori che vorrebbero andare in pensione il prima possibile.
Intanto il governo Meloni ha deciso di intervenire sugli assegni attualmente disponibili per milioni di cittadini. Se stai dunque aspettando o percepisci già l’assegno, ecco quanti soldi ti daranno davvero con la tua Pensione minima a seguito delle modifiche apportate dall’attuale esecutivo.
Grazie alla manovra appena realizzata dall’attuale governo Meloni verrà data la possibilità “per via eccezionale” di fare una rivalutazione delle pensioni minime del 120%, con un tasso dell’8,76%. Ecco, quindi, che cosa è stato deciso e quanti soldi ti daranno con la tua pensione minima. L’esecutivo guidato da Giorgia Meloni è infatti voluto intervenire sulle pensioni minime, cercando di aumentare in maniera maggiore gli importi.
Nel 2023, così come gli altri trattamenti previdenziali, la pensione minima riceverà un aumento grazie al meccanismo della rivalutazione. Questo, infatti, viene preso in considerazione in base all’andamento dell’indice inflazionistico e dei prezzi dell’anno precedente. Per il 2023, l’Istat ha calcolato un tasso provvisorio del 7,3%, che prevede dunque un’adeguazione delle pensioni minime dagli attuali 525,38€ a 563,73€.
Ma l’obbiettivo di questo governo sembra essere quello di aumentare la suddetta rivalutazione, stabilendo che questa sarà in via eccezionale del 120%, con un tasso dell’8,76%. Dunque, quanti soldi ti daranno con la tua pensione minima? La nuova rivalutazione dovrebbe portare ad un aumento di 46,02€, ovvero 8€ in più rispetto alla rivalutazione del 100%. Nel 2023, quindi, la pensione minima sarà di 571,40€ e, dunque, di 7.428,20€ l’anno.
Di questo aumento ne beneficeranno quei cittadini che hanno una pensione più bassa rispetto all’importo precedentemente indicato. Con l’integrazione al trattamento minimo, infatti, è possibile ricevere un aumento se si ha una pensione considerata troppo bassa, in modo da arrivare alle cifre previste per legge per la pensione minima.
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