Si torna indietro per quanto riguarda i progressi del Governo Draghi sui pagamenti elettronici. Cade, anche se solo entro certi limiti, l’obbligo di accettare pagamenti con carta elettronica, dovendo quindi utilizzare il Pos. Ecco tutte le novità del nuovo decreto deroga.
Alcune delle misure più controverse e accettate con riserva del Governo Draghi sono state quelle della cosidetta “lotta al contante”. Per adeguare il nostro paese alla media europea per quanto riguarda il pagamento elettronico, Mario Draghi aveva inserito nell’ordinamento un tetto massimo alle operazioni di pagamento con denaro contante e posto l’obbligo per tutti gli esercenti di accettare il pagamento con carta di pagamento elettronico.
Questo aveva fatto alzare più di qualche sopracciglio, specie tra gli esercenti preoccupati dei costi delle commissioni dei pagamenti elettronici. L’obbligo era stato promosso più che altro a favore dei clienti, per abituare quanto più possibile gli italiani ai pagamenti elettronici, più rapidi e sicuri di quelli in contanti, ma soprattutto più tracciabili. L’altra grande motivazione su cui ha spinto il Governo Draghi per l’impegno del promuovere il pagamento elettronico, sta nella lotta all’evasione fiscale.
Come abbiamo visto nei giorni scorsi, Giorgia Meloni ha aumentato di parecchio il tetto al contante imposto da Draghi. Inizialmente si era pensato di un tetto massimo a 10.000 euro, poi ci si è accordati su un tetto posto a 5.000 euro sui pagamenti in contanti, rispetto ai precedenti 1.000. Inoltre il nuovo decreto deroga ha fatto decadere l’obbligo per gli esercenti di accettare pagamenti con carta di pagamento inferiori a 30 euro.
Questo significa che baristi, ristoratori, ma anche professionisti di vario tipo, non saranno obbligati a far farsi pagare tramite pos per cifre inferiori a 30 euro. In questo caso l’esercente potrà richiedere che il cliente paghi in contanti cifre molto basse, così da non dover incorrere in commissioni sul pagamento esagerate.
Nello stesso decreto deroga è stato inserito anche lo stanziamento per il 2023 di un fondo da 500 milioni di euro per le carte di pagamento dedicate agli acquisti di alimentari. La misura è rivolta a soggetti con ISEE non superiore a 15.000 euro da fruire tramite l’utilizzo di un apposito sistema abilitante.
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