Considerando quanti soldi stanno venendo spesi per gli interventi del governo, era prevedibile che qualche tassa sarebbe aumentata. A pagare per gli aumenti delle spese dello Stato saranno gli automobilisti, visto che a breve i carburanti aumenteranno per una riduzione dello sconto delle accise.
Uno dei primissimi problemi per cui si era corsi ai ripari all’inizio della crisi è stato quello dell’aumento del prezzo del carburante. Il Governo Draghi era intervenuto sulle accise di benzina e disel per mantenere il prezzo del carburante per i veicoli a motore sotto controllo, spingendo al contempo la popolazione verso i veicoli a metano o elettrici.
Lo sconto di 30 centesimi sulle accise della benzina è stato regolarmente prorogato in attesa di tempi migliori, ma lo Stato non può più fare a meno di quelle entrate. Il gran numero di interventi economici che il Governo Meloni ha eseguito in questo primo mese di legislazione hanno portato a una grossa spesa da parte dello Stato italiano. Per rientrare di queste cifre, necessarie per mandare avanti l’apparato statale, qualche tassa sarebbe sicuramente aumentata.
Alla data del 1 dicembre 2022, quando scadrà l’ennesima proroga del taglio delle accise sui carburanti, il taglio sarà riconfermato, ma in misura minore rispetto a prima. Si legge nella comunicazione del Governo che il taglio passerà da 25 centesimi al litro più IVA (per un totale di circa 30,5 centesimi al litro di sconto sui carburanti), a 15 centesimi al litro più IVA (per un totale di 12,2 centesimi al litro di sconto). Questo taglio sarà valido per tutti tranne che per gli autotrasportatori, per cui viene prorogato il taglio di 30 centesimi al litro sui carburanti.
Il nuovo taglio va quindi a penalizzare quasi solamente i privati, che andranno a pagare molto di più la benzina rispetto che in questi ultimi mesi. La riduzione del taglio è stato effettuato per la necessità di nuovi fondi da indirizzare agli interventi economici, giacché il taglio delle accise costava allo Stato circa 1 miliardi di euro al mese.
Sono già partite le denunce da parte delle associazioni di consumatori. In primis Codacons, che ha bocciato “senza mezzi termini” la misura presa dal Governo di Giorgia Meloni. Questo perché si aumentano le già gravi condizioni economiche delle famiglie. Secondo le ricerche di Codacons, infatti, ogni automobilista dovrà pagare 146 euro in più ogni anno solo per la benzina, ipotizzando 2 pieni al mese.
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