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Superbonus chi rischia il sequestro dei crediti

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Riccardo Magliano

Molto lentamente, i tribunali stanno arrivano a una conclusione per quanto riguarda le truffe del Superbonus 110%. Sia i clienti che hanno usufruito dei bonus che le banche, anch’esse parte lesa, potranno contare su una nuova misura di blocco preventivo per avere indietro quello che hanno perso.

Il 28 ottobre, la corte di Cassazione si è espressa in merito alle problematiche delle truffe del Superbonus 110%. In particolare attorno a una misura che permetta di evitare le conseguenze peggiori di un credito d’imposta utilizzati in modo fraudolento. Questa misura consiste nel blocco dei crediti d’imposta nel cassetto fiscale dell’intermediario finanziario che li ha comprati.

La misura che impedisce le truffe col superbonus
Foto ANSA

La misura serve per evitare che il passaggio del credito d’imposta da un cassetto postale a un altro finisca per rendere il danno economico più grave e meno facilmente rintracciabile. Da notare, tuttavia, che il blocco in questo caso non è fatto a fine di confisca, quindi implica l’esistenza di un collegamento tra il reato e la cosa invece che tra il reato e il presunto autore. Si tratta quindi di una norma preventiva per evitare ulteriori danni mentre si applicheranno altre misure per capire e nel caso punire che ha agito illegalmente.

Superbonus, attenzione alle banche

Il punto importante di questa misura è che esiste la possibilità che colpisca anche soggetti terzi che non c’entrano con il reato. si tratterebbe quindi di un sequesto di tipo preventivo, che permetterebbe alla cessione di credito di rimanere bloccata, e solo in un secondo momento si applicheranno le sanzioni dovute per l’illecito compiuto.

La Cassazione ha inoltre citato un intervento del direttore generale dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini: “In caso di sequestro di crediti inesistenti da parte dell’autorità giudiziaria, in quanto ‘cose pertinenti al reato’, tali crediti diventano inutilizzabili dal terzo cessionario, anche in buona fede, al quale pertanto non resta che rivalersi nei confronti del cedente”.

Corte di Cassazione
Foto ANSA

Questo potrebbe mettere quantomeno una prima pezza sul complicato quadro delle truffe a danno dei richiedenti del Superbonus 110%. Sono state moltissime le imprese che si sono intascate i soldi del bonus senza mai portare a termine i lavori richiesti, approfittando dei bassi controlli attorno alla cessione del credito. Questo è stato uno dei motivi che ha portato l’attuale governo a staccare quasi del tutto la spina al bonus.

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